“Buona vita” – J. K. Rowling


Voto: / 5

In un periodo così critico, ho ripreso tra le mani un libricino che mi è stato regalato quest’anno al mio Babbo Natale segreto. Il libro in questione è “Buona Vita a Tutti” di J. K. Rowling.


Il significo nel e dietro al libro

L’autrice della saga del giovane mago è stata chiamata ad Harvard per parlare con i Laureati della classe 2008. A lei l’arduo compito di fare il discorso che tutti gli uditori avrebbero ricordato per il resto delle loro vite.

Nel discorso si uniscono ironia, ma anche punti fondamentali della vita di una persona come l’immaginazione e il fallimento.

Vi chiederete cosa ci fanno vicine due parole così distanti. Il punto è questo: non importa quante volte si cade, bensì quante ci si rialza. Quando questo accade, dobbiamo riconoscerci che evidentemente abbiamo le forza per farlo.

Il libro conta una settantina di pagine e si legge molto velocemente, quasi come se stessi parlando con l’amico saggio di turno nel momento in cui ne hai bisogno.

Questo libro insegna: l’importanza dell’empatia, grande qualità dell’essere umano che può immaginarsi al posto di un altro; l’immaginazione come scoperta di nuove possibilità; il fallimento come opportunità di eliminazione di quanto esista di superfluo nelle nostre vite.

L’autrice di Buona Vita parla a cuore aperto, raccontando le sue esperienze di vita e ricordando la sé ventiduenne che studiava Lettere Classiche.

Come dice Seneca, che la scrittrice cita nel suo discorso, “Come un racconto, così è la vita: non importa che sia lunga, ma che sia buona”.

Flavia Rizza

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