Spring Girls di Anna Todd è la versione moderna di “Piccole Donne”, 1868, di Louisa May Alcott. Ci sono sempre loro vale a dire Meg, Jo, Beth e Amy le 4 sorelle March che sono ragazze senza tempo che vogliano ancora insegnarci qualcosa. Questo libro è uscito in Italia nel 2019 per Sperling & Kupfer.
E’ sicuramente un “signor libro” dato che si compone di oltre 380 pagine tuttavia vale davvero la pena leggerlo dato che non annoia proprio mai.
Trama di Spring Girls
Le protagoniste di questo libro sono, come detto, sempre le sorelle March vale a dire Meg, Jo, Beth e Amy.
Ma in questo libro il padre non è il cappellano militare nella Guerra di Secessione del 1861; cosa che, invece, era in “Piccole Donne”.
L’uomo è in missione in Iraq mentre le figlie e la moglie vivono in una base militare nei pressi di New Orleans.
I March non sono una famiglia ricca dato che vivono con lo stipendio del padre che è sempre, per lo più, in giro in missione.
Meg, 19 anni, la più grande, non aspetta altro che il suo fidanzato le faccia la domanda di matrimonio.
Tuttavia l’arrivo di un vecchio amico potrebbe cambiare i suoi piani.
Jo è la ribelle di famiglia che vorrebbe andare a New York per realizzare il suo sogno vale a dire quello di diventare una giornalista.
Però quando incontra Laurie, il vicino di casa, forse le sue certezze iniziano a vacillare ….
Beth, 15 anni, è sempre quella che ama stare in casa e prendersi cura di tutti quanti.
E a differenza delle sorelle non va alla scuola pubblica ma studia a casa e sovente la madre si interroga se questa scelta sia giusta oppure no.,
Amy, 12 anni, la piccola di famiglia che appunto per questo suo status è impaziente di crescere per vivere la sua vita come le sorelle.
Il libro è pieno di imprevisti e sfide (il cyberbullismo o i tradimenti) tuttavia le sorelle March riusciranno ad affrontare tutti questi imprevisti e a uscirne più forti di prima.
Recensione
La prima cosa che sicuramente mi sento di dire è quella di non paragonarlo a “Piccole Donne” di Louisa May Alcott. Quest’ultimo è un Classico con la “C” maiuscola della letteratura internazionale, mentre “Spring Girls”, è bello (l’ho terminato in un giorno e mezzo) però, forse, un pò leggero ….
Lo scopo, credo di Anna Todd, non è quello di paragonarsi alla Alcott.
Lei immagino voglia farci capire che noi siamo sempre “piccole donne” con i nostri sogni e da far diventare realtà anche se le epoche e i periodi storici cambiano però è ovvio che le ragazze di ogni tempo avranno sempre degli ostacoli da superare e dei progetti da realizzare!!
E la particolarità, almeno secondo il mio punto di vista, è che ogni capitolo del libro è scritto secondo il punto di visita dei personaggi.
Il primo è quello della mamma, la signora Meredith, poi svariati di Meg e Jo, qualcuno di Beth e nessuno di Amy.
E’ un peccato che a Amy non si faccia dire nulla in prima persona perchè sono convita che pure la sua idea potrebbe essere interessante…
Tuttavia in questo libro di sono alcune cose che non mi sono piaciute del tutto!!
Mi sembra strano o meglio fuori modo, ad esempio, che Meg pensi ancora e solo al matrimonio come realizzazione per una donna ….
Senza contare che tutte “le peggio cose” succedono a lei (e a Jo) dato che la sorella maggiore è vittima di revenge porn da parte di un ex fidanzato e di sedicente amiche che la giudicano per il fatto, ovviamente, spiacevole che le è successo.
Ma basta polemiche!!
La sorella che ho preferito? Jo, in quanto un pò mi somiglia. Entrambe abbiamo grandi ambizioni che anche io come Jo sarei felice di realizzare (almeno la metà) e sono davvero molto ma molto impulsiva e il che non sempre è un bene!