“Verrà la notte” – Giampiero Margiovanni


Voto: 2 stelle / 5

Verrà la notte” è un noir di Giampiero Margiovanni, pubblicato dalla casa editrice Il viandante a settembre 2023. Ringraziamo l’autore e la casa editrice per la copia cartacea ricevuta in omaggio.

Trama di Verrà la notte

Verrà la notte: questo echeggia nella mente offuscata di chi, forse irrazionale e cinico, passa lo scorrere delle lune rollando e bruciando joint di pura erba, annaspando in una città sempre in attesa, maledicendo una carriera ormai in declino. Questi è Nicolò Manni, uno scrittore al pari di una cometa hollywoodiana lontano ormai da anni dalle luci della ribalta.

Eroso dall’insonnia si colpevolizza e si rende causa del suicidio del suo migliore amico. Perso tra effluvi tossici e rimorsi si trova in incontri irreali, psicotici e psichedelici, ove si troverà costretto a rimodulare e ridimensionare le sue opinabili scelte. La promessa fatta al suo defunto amico lo costringerà a tradire il proprio io, salvando comunque sé stesso.

Recensione

“Verrà la notte” non è nulla di estremamente innovativo, né tanto meno classico. Il tema della fama come spada di Damocle, lascia un po’ a desiderare. La sua tematica soffocata e i passaggi spesso appaiono forzature distorte. In un primo momento si reputa il romanzo una catastrofe letteraria, si scivola in ogni riga in un profondo abisso. Poi, però, come nel detto “raggiunto il fondo si risale”, si insinua in me un tarlo di inaccettabilità a questo fallimento assurdo e banale.

Risalendo, proseguendo e camminando tra le righe, leggendo sopra e sotto di esse, spicca proiettandoci in una emersione molto interessante della lettura filosofica. Appare immediata la derivazione logica, deviazione da un concetto di due nuovi concetti, al pari esausti dell’estensione del primo annullamento della persona al cospetto del professionista. La tematica quanto mai più attuale, un quadro astratto che dipinge esplicitamente il rispettoso irrispettoso di quanto rappresenta la persona considerata tale a scapito della società affamata di famose meteore.

Nonostante la storia non appartenga a una era tecnologica e affermata di social involutivi, “Verrà la notte” è un profetico spaccato di come la smania predominante della notorietà renda cieca la visione realistica. Amplifica l’evoluzione celebrativa della notorietà, impedisce di avere il senso della misura reale, ci porta a non comprendere l’oltre o il meno della vita concreta. Chissà se l’autore ha volutamente reso omaggio alla musicalità del titolo, o se semplicemente un guizzo di luce ha ispirato i suoi occhi.

Questo romanzo irrita e stride a volte, gracchia come Bukowski descriveva nei suoi tristi e gretti romanzi pseudo liberali. La morte è la notte intensa e intonsa alle sofferenze che sembrano non aver mai una fine. In questo romanzo, Margiovanni, l’autore, presumo si rifletta in un voyeur avido di dettagli, nascosto in ogni dove egli fotografa l’anima dei passanti e rapisce i racconti degli stessi ridando loro vita surreale in codesto romanzo. Margiovanni lo ritengo un personaggio caparbio, ma conscio delle proprie limitazioni, ricercatore di morbosità intesa come curiosità eccelsa per il noir intenso, ma come ogni essere umano, attratto dal fuoco ardente del dubbio nascosto,

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