Voci nell’ombra: un’apologia dell’orrore dal punto di vista dell’emarginato


Voto: / 5

Il mio amore per l’horror nacque quando avevo sette anni e mi trovai tra le mani una copia de “L’orrore di Dunvich” di H.P. Lovecraft. Ancora oggi non so perché gli adulti nella mia vita mi abbiano permesso di leggerlo, ma quel libro è stata una rivelazione. Non solo mi introdusse al genere horror, ma mi ha plasmata, sia come lettrice che come scrittrice. Fin da subito mi sono gettata a capofitto nell’impresa di consumare voracemente tutte le opere dei “grandi” della letteratura dell’orrore: Lovecraft, Poe, King, Lindqvist (“Lasciami entrare” è ancora oggi il mio libro preferito in assoluto). In età adulta però mi sono resa conto che tra questi “grandi” vengono ricordate molte poche donne e ancor meno minoranze (sia in termini di etnia che di sessualità ed identità di genere). Così mi sono lanciata in un esperimento: per un anno intero ho letto solo romanzi horror scritti precisamente da quelle categorie di autori meno considerati.


Una lista di libri per provare a fare esperienza di un orrore diverso dal nostro

Ciò che ho avuto modo di osservare è che l’orrore è culturale e personale allo stesso tempo (in merito consiglio caldamente la lettura di “Powers of Horror” della psicanalista Julia Kristeva). Ciò che accade quando ci affidiamo ad un solo specifico punto di vista, è che rischiamo di perderci tutte le infinite sfumature che questo genere può assumere. Vale decisamente la pena provare ad uscire dalla propria prospettiva e provare a fare esperienza di un orrore diverso dal nostro. Una lista dei libri letti per questo esperimento:

  • Victor LaValle, “Favola di New York”
  • Hannah Moskowitz, “Teeth” (in inglese)
  • Frances Hardinge, “La Voce delle Ombre”
  • René Depestre, “Hadriana in tutti i miei sogni”
  • Helen Oyeyemi, White is for Witching” (in inglese)
  • Carolyn Jess-Cooke, “Cose che il buio mi dice”
  • Ahmed Saadawi, “Frankenstein a Baghdad”
  • Christopher Barzak, “Wonders of the Invisible World” (in inglese)
  • Lauren Beukes, “The Shining Girls”
  • Aliya Whiteley, “La bellezza”
  • Carmen Maria Machado, “Le cose che abbiamo perso nel fuoco”
  • Sarah Waters, “Affinità”

 

Alcuni dettagli su alcuni di questi libri

Si fornisce qualche accenno alla trama e al contenuto di alcuni di questi libri. Romanzi horror un po’ atipici e che meritano di essere letti.

“Favola di New York” – Victor LaValle

lavalle-copertinaTrama: Il piccolo Apollo, figlio della New York di oggi, cresce con la madre, giovane single di origini ugandesi. Il padre, che è sparito nel nulla, gli ha lasciato solo una scatola di libri e uno strano incubo ricorrente. Da grande, Apollo diventa un commerciante di libri antichi e si innamora della bibliotecaria Emma, insieme alla quale ha presto un figlio. Ma il nuovo arrivato incrina l’idillio della coppia: lui rivive l’abbandono del padre e, alle prese con i propri fantasmi, fatica a comprendere che in lei qualcosa è cambiato. Emma si comporta in modo strano, è sempre più distante e insofferente fino a quando, un giorno, compie un gesto indicibile. Quanto possono essere oscuri i segreti delle persone che più amiamo? Inizia così l’avventura di Apollo alla ricerca della verità su quell’atto terribile: un viaggio che lo porterà su un’isola misteriosa nel cuore della metropoli dove accadono cose al di là di ogni immaginazione e dove la vita quotidiana in una modernissima New York si sospende per lasciare spazio al mito e alla leggenda.

Cosa saresti disposto a fare per proteggere i tuoi figli? Questa inquietante fiaba moderna ha a che fare con lutto, traumi e razzismo, oltre ad incorporare folklore europeo con risultati reminiscenti di “American Gods” (in quanto fan sfegatata di Neil Gaiman ho decisamente apprezzato). L’atmosfera fiabesca è in netto contrasto con l’orrore della vicenda, con l’effetto di tenere il lettore incollato alla pagina dall’inizio alla fine. Non vi rivelerò il finale, mi basti dire che il retrogusto è amaro e fa riflettere.

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“Teeth” – Hannah Moskowitz (inedito in Italia)

teeth-copertinaTrama: La vita di Rudy si capovolge quando la sua famiglia si trasferisce su un’isola sperduta nel tentativo di salvare il fratellino malato. Senza nulla da fare se non preoccuparsi, Rudy sprofonda sempre più nella solitudine e di notte giace sveglio ad ascoltare le grida dell’oceano sotto la sgangherata casa della sua famiglia. Poi incontra Diana, che gli fa chiedere cosa sa dell’amore, e Teeth, che gli fa chiedere cosa sa di qualsiasi cosa. Rudy non ricorda l’ultima volta che si è sentito così legato a qualcuno, ma essere amico di Teeth è più che complicato. Impara presto che Teeth ha dei terribili segreti. Segreti violenti. Segreti che costringeranno Rudy a scegliere tra la propria felicità e la vita di suo fratello.

 

Se Hans Christian Andersen fosse vivo oggi e gli fosse permesso di riscrivere “La Sirenetta” nel modo in cui voleva raccontarla, probabilmente assomiglierebbe molto a questo libro. Grintoso e surreale, a volte anche troppo grafico, mentre gioca con gli elementi fiabeschi per mettere a disagio il lettore e tenerlo costantemente sulle spine. Non posso dire molto sui rapporti tra i personaggi senza farvi spoiler, basti dire che se siete alla ricerca di una lettura rilassante, è meglio stare molto lontani da questo libro. Ma se volete sperimentare un livello di angoscia che vi farà sentire come se foste stati pugnalati allo stomaco, allora questo è sicuramente il libro che fa per voi.

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“La Voce delle Ombre” – Frances Hardinge

la-voce-delle-ombre-copertinaTrama: In una notte cupa e fredda, Makepeace viene costretta a dormire nella gelida cappella di un cimitero: lì nessuno potrà sentirla gridare terrorizzata nel sonno. Perché lei è molto diversa dalle ragazze che, nell’Inghilterra della metà del Seicento, vivono nel suo villaggio. Makepeace ha un dono, che è anche una maledizione: può accogliere gli spiriti dei morti che vagano alla ricerca di un nuovo corpo. E una sera, per la prima volta, è il fantasma di un orso a trovare rifugio dentro di lei.

Quando intorno scoppia la guerra civile e Makepeace viene rapita da una famiglia nobile e misteriosa, l’orso diventa l’unico amico di cui può fidarsi. Insieme potrebbero cambiare le sorti del conflitto. Ma altri spiriti malvagi e potenti vorrebbero piegarla alla loro crudele volontà, per annientare il re e sconvolgere tutta l’Inghilterra…

Questo romanzo per giovani adulti danza sul confine tra horror e fantasy, ma merita comunque di essere menzionato qui. Il senso dell’orrore è perfettamente catturato senza ricorrere mai a violenza grafica, poggia interamente sulla trama intricata e calzante. Ricco di suspence e di personaggi interessanti e multidimensionali, tra cui una protagonista complessa, staccare gli occhi dalla pagina è fisicamente impossibile.

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“Hadriana in tutti i miei sogni” – René Depestre

hadriana-copertinaTrama: Sublime incarnazione della donna-giardino, omaggio della grazia francese all’isola di Haiti, Hadriana Siloé muore il giorno delle sue nozze. Rituali vudu contro la zombificazione, feste di piazza e liturgia cattolica, disperazione dell’amor tradito: tutto si muove in quella magica notte e tutto osserva, sospesa fra vita e morte, la splendida fata creola.

Quest’opera surreale ed elegante è molto diversa dai soliti romanzi horror. Un compendio di cultura caraibica e folklore haitiano, prende il tema popolare del “nonmorto” e gli dà una nuova dimensione piena di carattere e reminiscente del Gotico, intrisa di eroticità malinconica e terrore sensuale.

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