“Agnes Browne mamma” – Brendan O’Carroll


Voto: 5 stelle / 5

“Agnes Browne mamma” (Neri Pozza 2008) è il primo libro della serie “Agnes Browne” scritto da Brendan O’Carroll, attore comico e regista irlandese. O’Carroll ha portato le sue interpretazioni di Agnes Browne in teatro e in tv. Ho letto questo libro perché scelto dal gruppo di lettura EquiLibro per il mese di gennaio.

Trama di Agnes Browne mamma

Dublino, anni Sessanta. Agnes e Marion hanno due bancarelle al mercato. Sono due donne di origini modeste, la prima vedova con quattro figli, la seconda solo sposata. La loro forza sta nella genuinità dei sentimenti, nella leggerezza e nell’approccio apparentemente basico alla vita.

Dico apparentemente, perché entrambe rivelano una profondità di sentimenti, una capacità di amare e una propensione al sacrificio che le rende grandi anche di fronte alla morte e ai desideri irrealizzabili.

Recensione

Le premesse di questo libro sono brillanti sin dall’inizio. Assistiamo a un dialogo tragicomico allo sportello di assistenza che mostra la spontaneità di Agnes Browne e il suo modo plain, semplice, di stare al mondo.

“Nome da ragazza?”

“Ehm, Reddin”

“Bene. Nome di suo marito?”

“Nicholas Browne e, prima che me lo chieda, il nome di ragazza di mio marito non lo conosco”.

“Mi basta Nicholas Browne. Professione?”

Agnes guardò prima Marion, poi l’impiegata, e alla fine disse con dolcezza: “Il morto”.

Tra una piccola vicenda e l’altra ci viene permesso di sbirciare in una realtà materialmente povera e disagiata, in cui l’arrivo del televisore manda tutti in fibrillazione, ma spiritualmente ricca, ricchissima di sogni, riconoscenza, gratitudine.

La donna rimuginò tra sé, preoccupata che suo figlio potesse scambiarlo per un vero lavoro.
“Accendere il camino non è un mestiere, tesoro”.
“Lo so, mamma, però è utile, no?”
Agnes guardò il ragazzo: con il giro del latte e dei giornali, e adesso con il fuoco del sabato, portava a casa una sterlina a settimana. Era volenteroso e lavorava come un mulo. Ne andava fiera, ma al tempo stesso si preoccupava per il suo futuro. C’è un momento per preoccuparsi e un momento per essere orgogliosi, pensò. Adesso era il momento di essere orgogliosi.
“E’ più che utile, amore, è una gran bella cosa”. E sorrise.

Nei ringraziamenti l’autore è molto chiaro nel raccontare come sia stato formativo trascorrere la vita in mezzo a donne forti: in primis sua madre, unico deputato socialista a vivere in una casa popolare.

La famiglia di Agnes Browne è compatta e generosa. E alla fine fa scappare la lacrimuccia per la contentezza.

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