“Amori tossici”- Laura Pigozzi


Voto: 4 stelle / 5

“Amori tossici. Alle radici delle dipendenze affettive in coppia e in famiglia” è un saggio edito da Rizzoli il 21 marzo 2023 della psicanalista Laura Pigozzi, che ho ricevuto in dono da mia figlia per il compleanno.

Trama di Amori tossici

È l’ossessione di Escher il nastro di Moebius, l’anello costituito da un’unica superficie con un solo bordo già noto ai Romani. Jacques Lacan ne fa il paradigma del continuum tra l’inconscio e l’Altro, interno ed esterno. Laura Pigozzi lo propone come modello di amore possibile ovvero non idealizzato nella distorsione affettiva della contemporaneità:

Gli amanti danzano sul nastro di Moebius ciascuno entrando nel campo dell’altro, vi volteggiano senza ingombrarlo, tornano nel proprio e viceversa”

Una lettura lacaniana ravvisa le radici delle dipendenze affettive in un’alterazione del confine tra sé e il prossimo riconducibile alla famiglia, il microcosmo dove la salute mentale dell’individuo prende forma.

La storia dell’uomo è caratterizzata dal ripetuto tracciamento e attraversamento di confini fisici, psichici, politici. Sul rispetto dei bordi nasce e si fonda il consorzio umano e il nostro stare al mondo. Pertanto non è un azzardo affermare che è il confine a permettere la vita.

Fatta salva questa premessa, maneggiare i confini è un’arte in progress. Riuscire a modulare quella porosità osmotica tra le parti in causa che sola permette lo scambio nel rispetto dell’autonomia reciproca, richiede consapevolezza, flessibilità, impegno. In caso contrario le relazioni diventano malsane, asimmetriche con danni per la persona e il futuro cittadino. Infatti senza separazione lo scambio si deteriora nella fusione distruttiva della simbiosi. Al contrario un’eccessiva distanza condanna il prossimo alla scomunica dell’esclusione o dell’abbandono.

Ghosting, serial lover, gaslighter; genitori iperprotettivi, figlicidi, bullismo, fanatismo religioso e politico sono fenomeni in aumento. Il loro comune denominatore è un confine sbagliato. Prenderne atto permetterebbe di pensare strategie preventive di contenimento e di vivere con equilibrio la propria affettività a due nel mondo.

Disonorato dalle mamme assassine o pedofile che infrangono barriere etiche e generazionali. Eretto a muraglia invalicabile dagli estremisti di ogni fede e bandiera. Abolito da genitori ”elicottero”, ecco tre esempi di confine sbagliato.

Troppa famiglia fa male?

Il discorso si concentra sul modello di accudimento plusmaterno, oggetto di precedenti pubblicazioni. Altrettanto dannoso del minusmaterno su cui verte la maggior parte degli studi specialistici, la cura genitoriale invasiva si mimetizza facilmente in un Paese come il nostro dal mammismo imperante.

Invece l’ipercura di una madre comporta la mancanza di un confine che, “mantenendo nella confusione l’amore di un adulto”, fa del figlio un candidato ideale per relazioni tossiche. Un giovane infantilizzato è forse pronto per un lavoro di squadra sul piano personale e lavorativo?

Recensione

È un peccato che il titolo sia stato ampiamente sfruttato nell’editoria di settore per raccolte giornalistiche di amori criminali e manuali self-help rivolti a chi è intrappolato in dipendenze emotive. “Amori tossici” è un saggio rigoroso scritto da una professionista.

Da anni l’autrice, psicanalista di formazione lacaniana, si occupa del rapporto tra psicanalisi e contemporaneità con pubblicazioni di successo calate nella concretezza dell’oggi.

Alcuni punti faranno discutere. La tesi secondo cui la genitorialità è figlia della cultura. La negazione dell’euristica del raptus omicidiario che tanto piace ai media. L’invito a prendere atto dell’incesto femminile mascherato da maternage. La distanza rispetto alle neuroscienze, perché il nostro destino non è nel DNA. È questa la nuova frontiera dell’epigenetica.

Davvero interessante.

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