Pubblicato nel 1971, “Augustus” di John Williams è stato pubblicato in Italia da Fazi editore nel 2017, nella traduzione di Stefano Tummolini.
L’autore tiene a precisare che i fatti narrati sono frutto della sua immaginazione: l’ordine cronologico degli avvenimenti non è rispettato, alcuni personaggi sono del tutto inventati, insomma ci troviamo di fronte a un testo che è certamente storico, ma è l’immaginazione a farla da padrone.
Trama di Augustus
Dopo l’assassinio di suo zio Giulio Cesare, Ottaviano è un ragazzo di vent’anni, chiamato a governare l’impero più importante al mondo. Assistiamo alla sua ascesa e viviamo i rapporti con amici e nemici di un imperatore il cui nome, dopo due millenni, non ha perso la sua aura di grandezza. Troviamo Virgilio, Marco Antonio, Marco Agrippa, Pompeo, il figliastro Tiberio Claudio Nerone e le donne della sua vita, la figlia Giulia, la moglie Livia.
Attraverso delle epistole tra i vari personaggi del tempo, alcuni documenti e il diario di Giulia viene ricostruita l’epoca augustea, nella quale immoralità e corruzione non hanno impedito all’impero di godere di un lungo periodo di pace.
Recensione
“Augustus” è un romanzo che ti prende piano piano, con cautela, con la discrezione di chi vuole diventare tuo amico un po’ alla volta, perché è giusto così, la fiducia ha bisogno di qualche esame prima. L’autore utilizza numerosi flashback e flashforward che all’inizio rallentano la comprensione delle vicende, ostacolando anche la comprensione dei personaggi, ma è un effetto che aumenta il gusto della storia stessa, una volta entrati nelle vicende. E’ come se quella diffidenza e quel distacco iniziale fossero il preludio necessario per apprezzare un bellissimo spettacolo.
“Dunque non decisi di cambiare il mondo a causa di quel facile idealismo e di quel moralismo cieco, che sono sempre forieri di sconfitta; né volli farlo allo scopo di accrescere la mia ricchezza e il mio potere; perché la ricchezza che non si contenta del benessere mi è sempre parsa la più noiosa delle conquiste, e il potere che trascende la sua utilità, la più disgustosa. Fu il destino ad afferrarmi, quel pomeriggio ad Apollonia, quasi sessant’anni oro sono: e io scelsi di non sottrarmi al suo abbraccio.”
E’ un libro sulla fragilità, mette sullo stesso piano tutti gli uomini, anche quelli che si sono ritrovati a coprire cariche di prestigio. E’ così che la vita travagliata di Augusto potrebbe essere la vita di ognuno di noi. Il macigno della decisione, cosa è giusto e cosa è sbagliato, quello che sembra e quello che è, Augusto uomo, Augusto marito, Augusto padre, ma prima di tutto Augusto imperatore di Roma.
Giulia, figlia di Augusto e della prima moglie, accetta tutti i mariti che il padre le “assegna”, ma non concede a nessuno di loro la parte più intima di sé. Riesce ad obbedire al padre e a non venir meno al suo ruolo pubblico, ma quando, dopo la morte del marito Marco Agrippa, Augusto la concede in sposa all’odiato Tiberio, Giulia non riesce più a nascondersi. Tradisce il marito con più uomini, la vera natura di Giulia, come di ogni donna, esplode quando è costretta a giacere con un uomo del tutto incapace di provare di amarla.