“Paula” – Isabel Allende


Voto: 5 stelle / 5

“Paula “ porta il nome della figlia della scrittrice cilena Isabel Allende ed è il libro del ricordo. È del 1994, ma è disponibile in edizione tascabile Feltrinelli da giugno 2020. Della stessa autrice abbiamo recensito anche “Le donne dell’anima mia“, “Il gioco di Ripper”, “La casa degli spiriti”, “Lungo petalo di mare”, “Il quaderno di Maya” e “Oltre l’inverno”.

Trama di Paula

Ha solo 28 anni, Paula, quando una malattia gravissima, la porfiria, la trascina in un coma dal quale non c’è ritorno. Il libro è una sorta di colloquio tra madre e figlia in cui l´autrice racconta tutto ciò che accade durante il periodo della malattia , nell´illusione che la figlia possa svegliarsi e, leggendo, recuperare il tempo perso.

In questo lungo periodo la mamma e il marito non abbandonano mai la speranza che Paula possa svegliarsi e la assistono amorosamente. In ogni pagina la scrittrice annota i fatti del giorno, gli eventuali progressi e i frequenti peggioramenti, in un’intima conversazione con la figlia .

Questo lungo periodo è l´occasione per riflettere sulla vita passata, sui ricordi ed é da sottolineare il racconto della storia di una famiglia così importante per la storia del Sud America , come quella degli Allende. Splendida è la figura della nonna: ancora una volta come in quasi tutti i romanzi di Isabel, una nonna che tiene in piedi lo scheletro della famiglia, come in una sorta di matriarcato.

Recensione

Il ricordo è il punto su cui si articola tutto il libro. La scrittura di questa sorta di diario diventa un modo per provare ad andare oltre una perdita cosi dolorosa, la scrittura diventa ancora una volta per Isabel Allende un talismano per difendersi dal dolore, uno scudo per proteggersi e al tempo stesso una lente per guardare con occhi diversi e costruttivi una realtà triste.

“ Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo”

In fondo, la vita è un alternarsi di gioie e di dolori e si cresce e si diventa migliori cercando di trasformare la sofferenza in qualcosa di costruttivo. In fondo la morte non è una fine, ma l´inizio di qualcosa di nuovo e di misterioso, un cammino in cui Isabel stringe la mano a Paula, per accompagnarla.

Commenti