“Avanti, parla” – Lidia Ravera


Voto: 5 stelle / 5

Il nuovo romanzo di Lidia Ravera “Avanti, parla” (Bompiani 2021) ha, nuovamente, per protagonista una donna matura. Ringraziamo la casa editrice per la copia digitale in omaggio.

Trama di Avanti, parla

Giovanna potrebbe essere una nonna, ragazza degli anni ‘70, oggi pensionata e regina della sua “casa sul fiume”, un appartamento affacciato sul Tevere. È chiusa in una sorta di bolla di bei libri, buon vino e musica classica che costituiscono la sua comfort zone, il suo riparo dal mondo.

Giovanna ha scelto di vivere sola, in tempo sospeso, un supplemento di vita dopo che la sua, quella che viveva, si è conclusa circa quarant’anni prima, quando nell’ansia di cambiare il mondo ha commesso errori tanto gravi da pesarle sulla coscienza per sempre.

Termodinamicamente funziona che un sistema è in equilibrio finché un fenomeno esterno non interviene a perturbare tale stato. Ciò che perturba l’equilibrio ordinario di Giovanna, che fa esplodere la sua bolla, è l’arrivo, nell’appartamento attiguo al suo, di una giovane e vivace famiglia che la coinvolge nella sua quotidianità e la riporta in contatto col mondo. In pochi giorni la vita e le certezze consolidate di Giovanna vengono scardinate.

Questa, in breve, la trama del nuovo romanzo di Lidia Ravera: “Avanti, parla!”, una storia intensa che parte proprio dal caso che scompagina i nostri ordini precostituiti e ci costringe a darcene di nuovi.

Lentamente assistiamo cambiamento di Giovanna ed è proprio lei a raccontarci che cosa succede a partire da quel 25 agosto del 2019, scrivendo una sorta di diario a cui affida le sue confessioni, con la sincerità di chi ha la certezza che quelle parole resteranno escluse ad occhi estranei, affidando alle parole private i suoi pensieri più intimi, e quelle rivelazioni che sono nuove anche per lei.

I temi

Sono molti i temi che affiorano in questo libro, primo fra tutti quello, evidente, degli anni di piombo: ma questo non è il tema preponderante del romanzo, per quanto la protagonista metta in atto una riflessione densa e profonda riguardo alla sua scelta della lotta armata. Soprattutto, però, l’autrice si rapporta con la storia di una donna della sua età che fa i conti col suo passato e che in quel passato ha commesso un errore pesante. E’ la storia del tempo che passa, della sera della vita che non esclude di poter veder scardinate le proprie sicurezze, sulla consapevolezza che ci si può sempre mettere in gioco, che il passato è parte di noi ma non può condizionare per sempre le nostre scelte e col quale, ad un certo punto, è il caso di venire a patti.

“Avanti, parla” è anche però un romanzo su tre generazioni e sull’eredità che ciascuna ha lasciato o lascerà a quella successiva. Giovanna fa parte di una generazione che ha messo la rivoluzione al centro della propria giovinezza, e che ha avuto reazioni e atteggiamenti diversi quando la vecchiaia è piombata sulla sua testa. Michele e Maria, i vicini di casa di Giovanna, sono i figli di questa generazione e ne rappresentano tutte le contraddizioni, dibattuti tra la rottura alternativa di ogni schema e il desiderio di una stabilità che loro stessi, per primi, non hanno esperito.

Infine ci sono Malvina e Malcolm, i loro figli, gli unici esseri costituti di pura luce in una galleria di personaggi che si delineano tutti nel contrasto tra chiari e scuri. Sono anche gli unici personaggi per i quali la partita è ancora aperta, e l’autrice ci lascia intendere che potrebbe essere vinta.

Recensione

La Ravera rende il flusso di coscienza di Giovanna in modo fluido e verosimile, avvincente e, sul finale, commovente, facendoci intuire da subito che la donna porta con sé un fardello pesante, che ci viene svelato poco alla volta senza alcun pietismo. Non c’è traccia, nella prosa scelta dalla Ravera, di autocommiserazione per le posizioni prese nel passato o nel presente: lei non colpevolizza e nemmeno assolve. Ci mette di fronte alla lucida realtà della nostra storia passata e alle infinite possibilità che ci riserva il futuro.

Chiara Carnio e Lara Mei

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