“Parlarne tra amici” – Sally Rooney


Voto: 3 stelle / 5

“Parlarne tra amici” è un romanzo di Sally Rooney (Einaudi 2018) su ciò che nei rapporti di coppia non cambia mai. Della stessa autrice abbiamo recensito anche “Persone normali“.

Trama di Parlarne tra amici

La giovane protagonista di “Parlarne tra amici”, Frances, che racconta in prima persona le vicende del libro, si sta dibattendo con i problemi del suo ego, alla ricerca dell’affermazione di se stessa, in mezzo a confusioni sentimentali e non solo.
Diversa è Bobbi, sicura e carismatica, non solo amica di lunga data, visto che le due donne hanno vissuto nel passato una relazione sentimentale.

Ero gentile con gli altri? Difficile dirlo. E se “gentilezza” non fosse stato che un sinonimo di sottomissione di fronte al conflitto? Era di questo genere di cose che scrivevo mio diario di adolescente? In quanto femminista ho il diritto di non voler bene a nessuno”

Nella loro vita entrano Nick e Melissa, una coppia sposata. Non ci vuole molto perché Frances si incapricci di Nick. Si parla tra amici, come dice il titolo, ma sono di più le cose non dette. Per prudenza? discrezione? o solo per debolezza? E anche quando uno comunica con gli altri, in fondo poi rimane fedele solo a se stesso.

Recensione

Leggendo questo libro, ho avuto l’impressione di assistere ad una rappresentazione teatrale: quattro personaggi che entrano od escono dal palcoscenico, in balia dei loro egoismi e delle loro manie. Di fronte, noi lettori/spettatori, senza che un legame si possa stabilire tra gli uni e gli altri. La recitazione può risultare anche vibrante, ma è difficile provare simpatia per ognuno di loro. Anche le evidenti fragilità di Frances e Nick faticano ad ispirare indulgenza.
Boriosa Bobbi, inconsistente Nick, distaccata Melissa, fastidiosa la protagonista.

Positivo, secondo me, il fatto che il libro acquisti ritmo con il proseguire della storia, riuscendo a destare più interesse via via che la storia prende forma.
Per finire, mi sono chiesta se le vecchie regole di chiarezza nell’esprimere un discorso diretto, dove si capisce chi parla e chi ascolta, siano un retaggio del passato di cui è meglio dimenticarsi. Ma forse la mia è solo nostalgia.

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