“Donne coi baffi (finti)”- Annalisa Strada e Gianna Re


Voto: 3 stelle / 5

“Donne coi baffi (finti)” di Annalisa Strada e Gianna Re edito da DeAgostini a maggio 2022 racconta di tutte quelle donne che per poter raggiungere i loro obiettivi hanno dovuto fingersi degli uomini.

Trama di Donne coi baffi (finti)

Il libro raccoglie le storie di alcune donne che per poter raggiungere i loro obiettivi hanno dovuto vestirsi da uomo dato che altrimenti non sarebbero riuscite a raggiungere il loro

L’elenco parte davvero da molto lontano. Si parte dall’Antica Grecia e si arriva ai giorni nostri.

Ci sono tante categorie dove le donne hanno dovuto apparire uomini per centrare il proprio obiettivo cosa che diversamente e palesemente non avrebbero potuto fare.

Studiose

La categoria in cui ci sono maggiori esempi è quella delle studiose dato che questo ambiente è stato per tantissimo tempo vietato alle donne.

Un esempio è “Jean Baret” borgognona, classe 1740, che è stata la prima donna ad aver fatto il giro del mondo grazie a un’importante spedizione scientifica. 

Era una studentessa e anche amante del professore Commerson. Per poterlo seguire in questa spedizione dovette diventare un Jean e indossare pantaloni e tagliarsi i capelli corti.

E ancora prima si parla di Assiotea di Fliunte, che amava le opere di Platone e che, per farsi accettare dalla sua cerchia di discepoli, dovette fingersi uomo.

E ancora Margaret Ann Bulkley che divenne James Barry per poter diventare medico e frequentare l’università di Edimburgo e in questo modo le fu possibile girare il mondo al seguito dell’esercito britannico.

Soldatesse

Alcuni uomini si dice che si siano travestiti da donna per non andare in guerra e, invece, nel libro si racconta di donne che si finsero uomini per combattere. Come Magnolia che viene descritta anche in un film della Walt Disney. 

La donna prese una ragazza cinese del VI secolo decide di usare il nome del fratello per andare in guerra a combattere al posto del padre che era anziano e malato quindi impossibilitato a combattere.

Ma la guerra era anche farsi valere per salvare il proprio onere come fece Onorata Rodiani. Era una giovane pittrice del Quattrocento che uccise un cortigiano un po’ troppo focoso che voleva violentarla. Per sfuggire poi alla condanna che le sarebbe stata comminata si travesti da uomo ed andò in guerra, diventando anche Capitano.

Sportive

Senza bisogno di impugnare la spada e diventare delle novelle “D’Artagnan” ci sono anche vicende più recenti che richiamano alla mente come una donna si sia dovuta vestire da uomo per poter prendere parte a una gara sportiva.

Un esempio è la statunitense Kathy Switzer che nella maratona di Boston del 1967 poiché allora era ancora vietata alle donne però bastava dare solo le iniziali del nome e così fece. Durante la gara si sparse però la voce che c’era una donna nella corsa e siccome lei non si era travestiva (aveva capelli a caschetto e rossetto) venne subito identificata. Fu il giudice di gara stesso a rincorrerla per farla fermare. Si trattava di un signore scozzese, tale Semple, che era davvero tutto pepe. Però lei riuscì a scappare e a terminare la gara con 4 ore e 20 minuti.

Scrittrici “coi baffi”

Una menzione va anche alle donne “coi baffi” che per poter scrivere si sono dovute fingere uomini e in questo caso basta uno pseudonimo.

Fra i tanti esempi possibili è possibile menzionare le sorelle Bronte, inglesi, che si firmarono usando le sole iniziali o al maschile anche quando si seppe che erano delle donne.

E ancora Mary Anns Evans alias George Elliot che fu la più famosa scrittrice dell’epoca vittoriana.

E in Francia, più o meno nello stesso periodo, Amantine Aurore Lucille Dupin firmava le sue opere come George Sand. La scrittrice statunitense Louisa May Alcott firmava sì con il suo nome libri come “Piccole Donne” però, al contrario, usava il nome A.M. Bernard per pubblicare dei libri un po’ meno da signorina per bene.

Annalisa Strada è una docente e fino ad ora ha pubblicato libri per bambini. Ha pubblicato più di ottanta libri ed ha vinto diversi premi. E’ sposata, abita a Brescia ed è nata nel 1969.

Monica Palazzi

Commenti