“È così che si uccide” – Mirko Zilahy


Voto: 3 stelle / 5

Un bel thriller, che potrebbe essere una puntata di Criminal Minds.

“È così che si uccide” è il primo libro di Mirko Zilahy pubblicato nel 2016 da Longanesi, composto da 420 pagine ed appartenente al genere thriller.

Trama di È così che si uccide

A Roma vengono trovati, uno dopo l’altro, dei cadaveri con delle particolari stranezze. Ad investigare sul caso è chiamato l’ispettore Mancini, profiler che ha studiato direttamente a Quantico ma che sta indagando sulla scomparsa dell’oncologo Carnevali, ex medico della moglie.

Gli omicidi sembrano essere l’opera di un serial killer, che manda delle mail ad un vecchio giornalista per far sapere dei suoi omicidi. Mancini è costretto ad accettare il caso, e con la squadra che gli viene assegnata inizio a cercare degli elementi comuni fra le varie vittime, cercando di arrivare prima che possa compiersi un altro delitto.

Recensione

ATTENZIONE, SPOILER!!!

Magari detto così, tutto può sembrare fuorché interessante, ma qualsiasi altra cosa avessi detto avrebbe potuto spoilerare la trama. Il libro è scritto bene, la trama scorre, la storia in sé è interessante, ma a me l’ispettore Mancini non è piaciuto. È il protagonista del libro, ma tutto quel dolore, quella rabbia che lo porta anche a non essere abbastanza lucido me l’ha fatto risultare antipatico.

L’unico momento in cui sono riuscita ad apprezzarlo è stato quando ha deciso di dare le dimissioni dal caso perché si è reso conto lui stesso che certi comportamenti non erano accettabili.

In più ho fatto fatica a leggere determinate parti del libro. La madre del killer era malata di tumore al seno, e oltre a raccontare il calvario della donna, c’è un particolare momento in cui parla di ciò che la madre raccontava alla sua psicologa. Sono parole molto forti, che colpiscono e fanno stare male chi le legge, forse qualcuno più di altri.

La storia è bella, ma questo libro dovrebbe essere letto solo da chi è capace di sopportare determinate descrizioni.

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