“Tutto sarà perfetto” – Lorenzo Marone


Voto: 4 stelle / 5

“Tutto sarà perfetto” è un romanzo del 2021 del napoletano Lorenzo Marone pubblicato da Feltrinelli. Ho letto questo libro con il gruppo EquiLibro di Pescara nel mese di marzo. Di Lorenzo Marone abbiamo recensito anche “La tentazione di essere felici” e “Le madri non dormono mai

Trama di Tutto sarà perfetto

Il protagonista e voce narrante di “Tutto sarà perfetto” è un fotografo quarantenne e single, Andrea Scotto, che si ritrova a dover assistere il padre, malato oncologico, per un fine settimana. Si tratta di tre giorni regolarmente cadenzati da medicine, abitudini e una lista di cose da non fare, lasciata dalla sorella.

Un imprevisto porta le vicende da tutt’altra parte. Ma proprio da tutt’altra. Cioè, non lo potete nemmeno immaginare.

Recensione

L’impatto iniziale con questo libro non è stato il massimo. L’ho trovato logorroico e troppo attento al dettaglio e ho pensato: e quando mi passano trecento pagine?

Invece ho trovato “Tutto sarà perfetto” un ottimo romanzo di intrattenimento, dalla parlata svelta, i giusti tempi di rilancio. L’intreccio è il suo punto di forza: avvincente, incalzante.

Andrea Scotto è più del clichè dell’eterno adolescente che lascia accadere le cose e le subisce: è un figlio che continua a interpretare ogni cosa con la rabbia di un dodicenne, mai sopita nei confronti del padre. È a questa età, infatti, che ha perso sua madre, ed è con il filtro di questa età che continua a giudicare la realtà, sia passata sia presente. A mio parere è un narratore inattendibile, che si intromette fra noi e la relazione tra un padre rigido e una madre straordinariamente sensibile.

“Quante cose si possono scoprire della propria famiglia in soli due giorni? C’è un limite oltre il quale non si può andare, da non oltrepassare? Quanto male fa accorgersi all’improvviso che dietro il muro invalicabile che hai innalzato per proteggerti il mondo continua a muoversi, a modificarsi, a sgretolarsi, a colpirti senza che tu nemmeno te ne accorga?”

Lui vuole essere ascoltato e basta. Non vuole lasciarci liberi di formulare un’interpretazione personale. Non vuole permetterci di vedere il padre come un uomo pieno di sensi di colpa, in cerca di pace.

C’è una dinamica interessante che si innesta con Procida, in cui è ambientato il romanzo. Come già accade ne “L’isola di Arturo” di Elsa Morante, c’è un forte contrasto tra il dentro e il fuori, tra chi resta e chi parte, la forzata immobilità sulla terra e la vita vera al largo. L’isola appare insieme come madre e carnefice: luogo di conforto e insieme piaga che deprime, che uccide.

“Il problema è che per alcuni le radici diventano catene, qualcosa alla quale si resta aggrappati con tutta la forza per paura”

Andrea sembra tener fede alla debolezza del suo personaggio praticamente fino alla fine: non si prende mai responsabilità, pensa al rimprovero della sorella perfino di fronte al sospetto di una tragedia. Per fortuna, il riscatto esistenziale arriva anche per lui.

“Tutto sarà perfetto” è un libro perfetto per sotto l’ombrellone: sfidando il solleone ci riporterà, tra un sorriso e un altro, ai ricordi di infanzia e commuoverà anche un po’.

Commenti