“Finché il caffè è caldo” – Toshikazu Kawaguchi


Voto: 4 stelle / 5

Finché il caffè è caldo” è il romanzo d’esordio dello scrittore giapponese Toshikazu Kawaguchi. Pubblicato a dicembre 2015, divenne ben presto un caso editoriale a livello globale. Il romanzo è giunto in Italia nel 2020, grazie alla casa editrice Garzanti, nella traduzione di Claudia Marseguerra. A questo seguiranno altri tre romanzi, caratterizzati dalla stessa ambientazione e da personaggi ricorrenti, tutti ai vertici delle classifiche di moltissimi Paesi (“Basta un caffè per essere felici“, 2021; “Il primo caffè della giornata“, 2022; “Ci vediamo per un caffè“, 2023).
Ringrazio il Reading Club dei Lettori per avermi offerto la possibilità di leggere e apprezzare questo libro.

Trama di Finché il caffè è caldo

A Tokyo, in un seminterrato di una stradina secondaria, c’è una caffetteria unica e fuori dal comune. Molte le leggende che circolano su di essa. La più diffusa riguarda la possibilità di viaggiare nel tempo, rivivendo, per pochi minuti, un momento importante della propria vita.

Le regole da rispettare, però, sono molto rigide e spesso non è facile sfidare l’ignoto. Ecco perché molti rinunciano. Non è così per Fumiko, Kotake, Hirai e Kei. Ognuna di loro ha un piccolo grande dolore nel cuore, ognuna di loro tenta di riafferrare anche un solo istante passato per provare a comprendere e vivere con più serenità il presente.

Il romanzo è costituito da quattro storie, incentrate su quattro legami indissolubili. Marito e moglie, madre e figlia, sorelle e giovani innamorati avranno la possibilità di rivedere le proprie scelte e pronunciare quella parola che, in passato, era rimasta in fondo al cuore. Il locale è gestito con professionalità e riservatezza dal proprietario della caffetteria, Nagare, dalla moglie Kei e dalla cameriera Kazu, custodi dei segreti e dei misteri del luogo.

Recensione

Esistono libri in grado di alleviare le sofferenze dell’animo. Esistono libri che donano serenità e che arrivano al momento giusto. “Finché il caffè è caldo” è uno di questi.

Il romanzo colpisce per la sua semplicità e per la tenerezza dei buoni sentimenti. Regala momenti d’evasione e fa riflettere sulle occasioni mancate e sull’assenza di dialogo, che spesso logora i rapporti umani. Offre la possibilità di uno sguardo sul passato non per modificarlo, ma solo per comprendere meglio il presente e affrontarlo con più forza e serenità.

Se vuole, la gente troverà sempre la forza di superare tutte le difficoltà che si presenteranno. Serve solo cuore.”

L’insegnamento che offre lascia il segno nel lettore, così come le storie raccontate. La lettura procede in modo scorrevole, ma a tratti manca di pathos, a causa dei dialoghi talvolta troppo semplici e della caratterizzazione dei personaggi secondari, che sembrano non trasmettere emozioni. Alcune descrizioni, inoltre, distolgono l’attenzione dalla narrazione in sé e appaiono fuori luogo.
Nonostante ciò, il libro offre una lettura piacevole, non impegnativa, ma capace di distendere le tensioni e infondere una sensazione di pace. Così come un buon caffè. Finché è caldo.

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