“Hate me” – Chiara Stoppa


Voto: 5 stelle / 5

Avevo collaborato con la casa editrice LaRuota edizioni, ma non conoscevo Chiara Stoppa e del libro “Hate me” avevo letto solo la quarta di copertina. Però era un evento imperdibile: non capitava spesso dalle mie parti che organizzassero la presentazione in inglese di un libro.

La giovane autrice mi ha ispirato simpatia e la sua spontaneità mi ha subito conquistata. Come i personaggi da lei narrati, ama molto la musica, la quale fa letteralmente da colonna sonora al romanzo e permette ai protagonisti di stringere amicizia.

Trama di Hate me

La vicenda si svolge ai giorni nostri in una città non ben identificata. Quando ho chiesto all’autrice come mai non avesse dato all’ambientazione una connotazione precisa e riconducibile a una determinata città, mi ha risposto che una localizzazione neutra permetteva a ciascun lettore di immaginare che la storia si svolgesse nella propria città. La vicenda da lei narrata e i suoi personaggi sono reali: potrebbero essere anche molto vicini a noi, anche se a volte non ce ne rendiamo conto.

Infatti la storia racconta di tre adolescenti, Gioia, Alex e Andrea, accomunati da fragilità e difficoltà, che si incontrano a scuola, diventano amici e si aiutano reciprocamente a superare i momenti difficili e le incomprensioni degli adulti.

I temi di “Hate me” sono quelli scottanti dell’adolescenza, ancor meglio della vita, perché i ragazzi si troveranno a dover trattare con l’amore, l’amicizia, il bullismo, l’incomprensione, la violenza, la droga, la morte. C’è chi si innamora ma fatica a comprendere il sentimento che prova e con ancora maggior difficoltà riesce a dimostrarlo. Tra i protagonisti nasce un rapporto molto stretto di amicizia, quella vera, in cui non si giudica dall’apparenza, come invece capita spesso di fare.

I tre ragazzi insieme riescono a vincere chi li vuole mettere da parte solo perché non sono conformati e uguali agli altri e per questo considerati eccessivamente alternativi o appariscenti. E sarà proprio il legame profondo che si instaura tra loro che li aiuterà a risolvere o quanto meno ad accettare la loro situazione e a sperare in un futuro migliore. I genitori dei protagonisti, spesso impegnati a risolvere i propri problemi, non sono in grado di comprendere le difficoltà dei loro figli.

Alex, oggetto di violenza domestica, si trova oltretutto a dover affrontare la cruda realtà di una madre tossicodipendente. Gioia non riesce invece a riprendersi dalla morte di una persona cara. Eppure, nella storia come nella vita reale, ci sono anche momenti di allegria e spensieratezza, grazie soprattutto all’amicizia. 

Recensione

I tre protagonisti mi sono piaciuti tutti, ciascuno per un motivo diverso. Gioia per la sua ingenuità e spontaneità; Alex per il suo ‘coraggio’ nel vivere e affrontare una quotidianità difficile. Andrea per la sua positività e allegria, che daranno forza agli altri, e per il suo innato altruismo. Forse il mio personaggio preferito è proprio Andrea, ma anche Diana, zia di Alex, mi piace. Lei è la dimostrazione che gli adulti possono comprendere i ragazzi ed essere loro d’aiuto, anche se in modo un po’ inconsueto, come in questo caso specifico.

Ho letto “Hate me” in cinque giorni. Nonostante non sia proprio brevissimo non ho potuto fare altro che andare avanti. La vicenda mi ha appassionato e profondamente toccato dall’inizio alla fine. La scrittura è semplice e diretta per permettere a chiunque di seguire la storia, anche a ragazzi della stessa età dei protagonisti, e per renderla più realistica e vera. Anche se per me i quindici anni sono ormai lontani, mi sono immedesimata nei personaggi e leggendo alcune pagine mi sono venute le lacrime agli occhi.

Questo romanzo fa riflettere molto, ad esempio su come a volte ci si dimentichi che l’apparenza inganna. Sono convinta che, leggendolo, molti rifletteranno e ricorderanno che basta poco per rendere il mondo un posto migliore.

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