“Lo spaccone” – Walter Tevis

Origini letterarie


Voto: / 5

Ebbene sì. Anche Lo spaccone, film in cui Paul Newman interpreta un promettente giocatore di biliardo, è tratto da un romanzo.

L’autore è Walter Tevis, che ha scritto pure L’uomo che cadde sulla terra, dal quale – manco a farlo apposta – hanno ricavato un film di fantascienza che vede quale protagonista il grande David Bowie.

Ma veniamo al punto.


Lo spaccone romanzo di formazione

Si potrebbe dire che il biliardo è una questione di azzardo, un po’ come la scrittura e il campo di battaglia.

Fast Eddie Nelson questo lo sa. È un guerriero del tavolo verde. Giovane e spavaldo. Ha talento da vendere, ma lo frega il carattere, la maligna incapacità di prendere consapevolezza dei propri limiti, che sono poi quelli che ti portano alla Vittoria Finale.

Lui e il suo socio Charlie – una sorta di sensei saggio e grassoccio – si recano a Chicago per sfidare Minnesota Fats, autentica leggenda locale.

Il ragazzo gioca come sa, però le prende di santa ragione. E qualcosa gli si incrina dentro. Comincia da questo momento la sua personale discesa all’inferno, la sua decostruzione dal basso.

Si trova una specie di ragazza (che non si uccide come nella pellicola del 1961). Però gli spezzano anche i pollici per avere battuto – anzi, umiliato – chi non avrebbe dovuto. Incontra anche un nuovo sensei, specializzato in discorsi dall’aroma un po’ zen.

La Via di Eddie prevede un ri-apprendistato che prescinde, in fondo, dal biliardo. Perché Lo spaccone è un romanzo di formazione a rovescio. Eddie si vede già arrivato. Si vede sicuro di sé. Troppo, forse. Lo conosciamo nel momento in apparenza più propizio.

La sconfitta per mano di un guerriero con un autocontrollo maggiore del suo, avviene al sesto capitolo. Praticamente all’inizio della storia. Dal punto di vista narrativo è il punto di partenza, non quello di arrivo.

 

Lo stile dell’autore

Copertina del romanzo di formazione lo spacconeWalter Tevis scrive un romanzo che va giù bene, come un bicchiere di acqua fresca. Le pagine scorrono che nemmeno te ne accorgi. Utilizza uno stile piano, senza grandi sussulti. E non gli servono grandi effetti speciali. Descrive persone, cose e avvenimenti con onesta ed efficace accuratezza.

Neppure è di quelli che ti mettono addosso una spasmodica voglia di vedere come va a finire. Però ti convince a rimanere con lui. Procede con calma, conducendoti dove vuole. Sa che lo seguirai fino in fondo, anche se la sua è una vicenda di ordinaria amministrazione, senza Eroi né mirabolanti Colpi di Scena. Sa cosa fare e come farlo.

Scrittori come lui ce ne vorrebbero di più

… perché ormai Eddie era là dove nulla poteva toccarlo, dove nessun altro giocatore al mondo avrebbe potuto raggiungerlo.

 

Walter Tevis, Lo spaccone, Roma, Minimum Fax, 2008.

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