Imma Pontecorvo, nel racconto “Il bivio”, (Pav edizioni 2020) destinato soprattutto alle nuove generazioni, lancia un messaggio ben preciso sugli incidenti stradali, nel nostro Paese: con la collaborazione di tutti, si può e si deve fare di più per arginare questa terribile piaga, che miete tante giovani vittime. E proprio di due giovani vite che rischiano di vedere crollare per sempre le proprie aspirazioni, i propri sogni, ci parla “Il bivio”… ma procediamo per ordine.
Trama de Il bivio
Giovanni è un bravo ragazzo, innamorato della sua Martina e ha due grandi obiettivi: diventare avvocato e formarsi una famiglia. Fabrizio, invece, è un diciassettenne con la passione per il basket. La vita, si sa, non è sempre semplice e mette entrambi alla prova. Giovanni viene lasciato di punto in bianco dalla sua amatissima Martina, e Fabrizio viene osteggiato dal padre che vorrebbe che abbandonasse lo sport per dedicarsi esclusivamente allo studio diventando un giorno, ingegnere, come lui.
Recensione
Ne “Il bivio” Imma Pontecorvo pone l’accento sulle ingerenze dei genitori che per iperprotettività rischiano di tarpare le ali ai propri figli. Claudio, padre di Fabrizio, è in totale buonafede, convinto di fare il bene del ragazzo, identificandolo con un futuro sicuro, senza considerare che Fabrizio ha un talento, vuole viverlo e ha bisogno di farlo per realizzarsi. Il suo non è un capriccio. Per quanto riguarda Giovanni, invece, è la mancanza di rispetto di Martina a spingerlo indirettamente a commettere una leggerezza che gli costerà molto cara. Si ubriaca per non pensare che è stato lasciato per sms, senza che la ragazza abbia avuto la delicatezza di parlargli di persona. Il messaggio che arriva al lettore è che siamo tutti collegati, che le nostre azioni, se non sufficientemente meditate, possono avere delle conseguenze dirompenti sulla vita degli altri.
Sia il padre di Fabrizio che Martina mancano di rispetto rispettivamente a Fabrizio e a Giovanni, creando involontariamente le premesse per ciò che avverrà. Con questo non si vuole scagionare nessuno. Fabrizio sbaglia a uscire di casa con lo scooter senza casco; Giovanni sbaglia a guidare in stato d’ebbrezza, senza allacciare le cinture e superando il limite di velocità. Entrambi sono colpevoli di essersi comportati in maniera superficiale. Entrambi non vanno assolutamente presi ad esempio. Giovanni in preda ai fumi dell’alcol investe Fabrizio… e le conseguenze saranno pesanti. Il loro futuro rischierà di essere compromesso per sempre dai loro comportamenti leggeri.
Queste vicende ci ricordano che la vita è un bene prezioso che va difeso. Basta davvero poco per stravolgere un’esistenza, che è fatta anche di questo: di difficoltà, di imprevisti, di prove che vanno affrontate con maturità, coraggio e determinazione, senza demordere mai. Solo così si cresce veramente, lottando per non perdere i propri sogni, ma anche perdonando se stessi e gli altri, sviluppando solidarietà e mettendo la propria esperienza al servizio di tutti, come faranno in seguito i due ragazzi, perché certi errori non abbiano più a ripetersi.
Daisy Raisi