“Il cilindro di giada” – Paolo Ponga


Voto: 4 stelle / 5

“Il cilindro di giada” di Paolo Ponga (Pathos edizioni 2020) è un romanzo di azione e avventura, il cui protagonista viaggia per tutta l’Europa in cerca di salvezza. Ringraziamo l’autore per la copia digitale in omaggio. Di Paolo Ponga abbiamo recensito anche “La mano del Santo“.

Trama de Il cilindro di giada

Un cinquantenne è prossimo al ricovero per l’asportazione di una massa tumorale che preme sul cervello. Sarà questa la causa dei suoi sogni?
Ogni volta che egli chiude gli occhi e prova a dormire il suo sonno si popola di strani mondi, creature tanto misteriose quanto inquietanti, anime penitenti in cerca di pace. Verità o solo sogno?

  “Se ci rifletto, la consecutio temporum è precisa: durante il sogno vedo delle cose, delle quali ho la conferma poi da sveglio. La base di partenza è il sogno, non la vita. “

È quanto il nostro protagonista cercherà di capire e che lo indurrà a viaggiare in lungo e in largo per il mondo, alla ricerca di luoghi, persone…e spiegazioni.
La sua vita onirica ha un’enorme influenza nella sua vita reale tanto da rendere a tratti, tanto indefinito quanto impercettibile, il confine tra l’una e l’altra.

Recensione

La narrazione de “Il cilindro di giada” è molto particolare. Si intrecciano fondendosi realtà, leggende e sogno così bene da non esserci quasi discontinuità.
Un romanzo avvolto nel mistero, una serie di vicissitudini apparentemente inspiegabili. Rivelazioni misurate, sibilline. Piccole tessere di un mosaico che sembra ricomporsi solo nelle ultime pagine quando finalmente viene rivelato l’enigma e il “cilindro di Giada” assume il suo vero significato.

I luoghi delle immersioni sono descritti in modo magistrale, evocati addirittura gli odori del mare. 

”È strano, ma l’odore dell’Atlantico sembra così diverso dal mare di casa nostra. Non so se riesco a rendere le sensazioni, ma il Mediterraneo sa di casa, di buono, di Magna Grecia e macchia mediterranea. Lo guardi e di solito ha quel colore blu che sogni quando ne sei lontano, la sensazione di caldo, pensi subito alle vacanze, alla sabbia, alle grigliate di pesce. Quando ti trovi al cospetto di questo oceano invece la maggior parte delle volte ha un colore grigio verde o metallo, lo senti forte, possente e duro con chi lo vive. Freddo, buio e popolato di animali misteriosi per un uomo latino.”

Lo scrittore riesce a immergere il lettore nell’atmosfera giusta per ogni situazione che viene narrata così da catturarne l’attenzione. Scrittura fluida, avvincente,difficile chiudere il libro.

Quello del protagonista è un viaggio introspettivo alla ricerca di una verità così profonda, da annullare le distanze e la morte. E porta con sé la liberazione spirituale dell’individuo. Liberazione che gli consentirà di ricominciare a vivere, riscoprire il valore dell’amicizia e ricongiungersi spiritualmente con la sua amata Elena e il caro amico Max.

Paolo Ponga è iscritto all’ordine dei giornalisti del Piemonte. 
Le descrizioni del mondo subacqueo, dei fondali e persino delle rocce tra le quali il protagonista del romanzo si perde, sono reali e rivelano tutta la passione dell’autore per le immersioni e per il mare.

Il romanzo è sì opera di fantasia, ma la legenda della Yacumama è molto sentita nella foresta amazzonica. Anche gli sciamani sono una realtà. Pratiche religiose e rituali magici sono ancora insiti in molte culture.

Arcangela Guida e Arianna Pistoia.

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