“Il bordo del mondo” – Giovanni Gusai


Voto: 5 stelle / 5

Storie parallele che alla fine si incrociano costituiscono la trama di questo romanzo di Giovanni Gusai,Il bordo del mondo, pubblicato nel mese di giugno da SEM. Si ringrazia la casa editrice per l’omaggio di copia cartacea.

Trama de Il bordo del mondo

Ha la carnagione chiara della primavera Elene, adolescente che si sta trasferendo, insieme a Giuseppina, nella periferia di Nuoro. Loro due, madre e futura erede al trono di un regno di macerie da rimettere in ordine, scappano da un padre e da un marito violento per rifugiarsi in una campagna ostinata che lascia spazio solo a poche abitazioni. Anche don Elia si ritrova temporaneamente nello stesso luogo. Egli, dal piglio gestuale del comunicatore, che muove le mani e definisce forme e distanze a mezz’aria, abituato a sopportare il desiderio, reca con sé un sentimento che il tempo non è riuscito a sottomettere, nato in gioventù verso una donna del paese.

Nella periferia abita anche Mattia, nipote di Elia, con il suo malessere di adolescente: l’unica certezza un’amicizia che vede affievolirsi per l’intromissione di un ragazzo dallo spudorato esibizionismo. E poi c’è Andrea, un adolescente che vorrebbe sottrarsi ai rituali della festa di San Giovanni, attesa da tutti, anche per non avere l’obbligo morale di bere. Tra gli altri personaggi Battista, un ragazzo fragile, cugino di Andrea che avrà ruolo determinante nella parte finale del libro.

Recensione

Che piacevole sorpresa conoscere quest’autore, imbattermi in una sapiente costruzione dell’impianto narrativo, in una scrittura cristallina, nella prosa che sa modularsi con attenzione attorno alle emozioni e nelle dettagliate descrizioni ambientali.

Ogni personaggio è magistralmente presentato. Interessanti i ragazzi – i rapporti che costruiscono, dai contorni sfumati, permeabili – e la figura di don Elia. Personaggi ai bordi del mondo, gente comune dalla complessa vita interiore, ognuno marchiato dai propri dolori, ma corali i destini. Tutti ad attendere la notte magica di San Giovanni, un ancoraggio alle tradizioni, come fosse un riscatto, lì nella periferia. Sono trattati con delicatezza, non perdendo mai di vista le sfumature, l’amore – sia tra adolescenti che tra adulti – il disagio, l’emarginazione. E, nel finale, avvertiamo che la speranza è benefica, provvidenziale

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