Una fanciulla violata, un mondo mitico e ancestrale, un ritorno alle origini in una terra dura, ma ricca di fascino e magia. Questi gli ingredienti che rendono ammaliante e coinvolgente la lettura del romanzo “Il figlio del mare”, di Eliana Iorfida, pubblicato nel 2020 da Pellegrini editore. Una storia delicata, fragile, ma indimenticabile, che rapisce e conquista. Ringraziamo la casa editrice e “Reading – Festival della letteratura” per la copia cartacea ricevuta in omaggio.
Trama de Il figlio del mare
Una mattina di giugno la giovane Bianca si risveglia sulla spiaggia lambita dal Mar Ionio, sola e dolorante. Catapultata in una dimensione quasi onirica, nella quale sogno e realtà si confondono, la ragazza crede che il mare l’abbia presa in sposa e abbia deposto in lei il suo seme di sale. Tornata a casa, però, il sogno si infrange contro i pregiudizi legati ad antichi retaggi culturali di una società che non perdona. Rinnegata e disonorata, si troverà ad affrontare da sola una gravidanza inaspettata e raccogliere brandelli di una vita infranta e perduta.
“Il velo e il sangue avevano improvvisamente tradotto il mito in realtà. Bianca smetteva di essere un personaggio di carta per vestirsi di carne e ossa e respirare in un mondo asfittico, soffocato d’amore e generosità quanto da pulsioni infime e brutali.”
A distanza di circa trent’anni, Jo, il figlio del mare, farà ritorno nella terra natia per risolvere un problema d’eredità. Sua compagna di viaggio sarà la moglie Marta, incinta del loro primo bambino. Sempre presente dentro di lui anche una sottile nostalgia per un mondo che lo chiama a sé e per una verità mai svelata completamente.
Recensione
Fin dall’antichità, che affonda le sue radici nella letteratura classica, la tragedia greca ci ha insegnato a comprendere le angosce degli uomini, a trattare con voci nuove il tema della sofferenza e del dolore e a riflettere sul valore salvifico di ogni forma d’arte.
Il romanzo “Il figlio del mare” è strutturato come una tragedia greca, per la sua suddivisione in stasimi ed episodi. E della tragedia antica conserva l’essenza più profonda.
Gli episodi narrano la vicenda, pur con diversi salti temporali, e aiutano a ricostruire frammenti di vita vissuta e mai dimenticata. Gli stasimi, invece, rappresentano intermezzi lirici di grande profondità, la “voce del coro”, come nella più antica tradizione, che riecheggia e intona il suo perpetuo canto.
La storia della giovane Bianca e di Jo, il figlio del mare, ti entra dentro, con la delicatezza dei sentimenti più puri. Colpisce per l’innocenza e la genuinità dei pensieri e delle emozioni.
È un romanzo sul senso della vita, nel quale nascita e rinascita si intrecciano continuamente, così come le partenze e i ritorni, i famosi “nostoi”, tanto cari alla letteratura greca.
“Tornare. Un verbo a orologeria, potente come l’esplosione di un ordigno.”
Il mondo antico è sempre presente all’interno di questo romanzo ambientato nella Calabria che, prima di ogni interferenza storica, era parte della Magna Grecia. Di essa ha ereditato miti, sapori, odori, tradizioni che ritroviamo sapientemente mescolati tra le pagine scritte da Eliana Iorfida.
Echi di mondi lontani risuonano, ricordandoci la fragilità dell’animo umano di fronte a una società ancestrale che rispecchia l’omerica società della vergogna, con i suoi preconcetti e le voci infamanti che serpeggiano tra le genti. Umanità e disumanità che si fronteggiano. Bene e Male che governano le sorti del mondo, sullo sfondo di una terra forte, tenace e accogliente, che è nello stesso tempo madre e matrigna.
“Ogni cosa finiva per reggersi su un equilibrio imperfetto, frutto della convivenza tra i retaggi di un mondo rurale, benché sconfitto e maltrattato, e i miraggi di un presente in divenire, ammantato di progresso per nascondere la propria incompiutezza, il vuoto che nessuno avrebbe colmato.”
La scrittura conquista. Procede sinuosa, vitale e avvolgente tra i meandri della mente. Trasmette il suo messaggio con una ricercatezza lessicale e una finezza di pensiero che lascia estasiati.
Bianca, Jo, Fiorella, Palmiro. Personaggi che toccano le profondità dell’animo umano e invitano a riflettere sul significato dell’esistenza, sulla potenza dell’amore, degli affetti e sull’ineluttabilità del destino.
Un destino che unisce e allontana, che riconduce sempre al punto di partenza, che è vita e morte, nel suo ciclo eterno.