“Il Necronomicon” – H.P. Lovecraft


Voto: 5 stelle / 5

“Il Necronomicon ovvero il racconto delle Leggi dei Morti ispirato dal grimorio dell’arabo pazzo Abdul Alhazred a Howard Phillis Lovecraft” è una miscellanea di racconti scritti da H. L. Lovecraft solo apparentemente disconnessi l’uno dall’altro. Ognuno di essi è in realtà legato dal filo conduttore del libro Al Azif, ovvero Il Necronomicon. Questo nome richiama il verso dei demoni e delle entità che popolano il mondo delle ombre. Esso è un libro di magia nera e appartiene all’arabo pazzo Abdul Alhazred, proiezione e alter ego dello stesso Lovecraft.

Nella nuova versione edita da Mondadori nell’anno MMXVII, sono presenti le illustrazioni ispirate al “Libro delle leggi che governano i morti”. Il lettore è così avvertito: egli dovrà procedere con cautela e ciò che incontrerà non verrà mai svelato del tutto, pena la perdizione.

Trama del Necronomicon

Non esiste una sola trama. In ogni racconto scritto da Lovecraft i personaggi rimangono coinvolti in avvenimenti inquietanti in cui il mondo tangibile diviene un mondo altro: un mondo dominato da creature divoratrici di uomini; dove ogni legge è sovvertita e dove la mente umana viene soggiogata a una forza superiore.

È questo il mondo che prende il sopravvento sulla realtà, poiché i protagonisti non riusciranno più a distinguere il confine tra verità e inganno. L’uomo cade così nella follia e assume atteggiamenti ossessivi che lo condurranno alla morte. Ogni racconto può considerarsi la rappresentazione degli incubi peggiori in cui l’uomo possa ritrovarsi. Abbiamo trasmigrazioni umane, segugi indemoniati, morti viventi, maledizioni e tutto quello che caratterizza le paure dell’essere umano, ma con qualcosa in più. Gli avvenimenti vanno oltre ciò che è umanamente concepibile.

Le ombre che si nascondono negli angoli più reconditi dell’inconscio influenzano il raziocinio, portando i personaggi a compiere gesti estremi. Accade ai coniugi Davis, i quali si lasciano impressionare dalle leggende legate al dio-serpente Yig che i pellerossa si tramandano da generazioni, finendo così per essere mentalmente deviati e suggestionati da questi racconti.

La moglie Audrey arriverà a rompere il filo della ragione: prima il terrore poi la follia prendono il sopravvento. Sarà lei che colpirà ripetutamente con un’ascia il corpo del marito e del cane, scambiati per la creatura Yig. Ancora, vi sono esperimenti compiuti da scienziati che si interrogano sull’origine e vogliono giungere al centro della creazione sfidando le leggi dello spazio e del tempo; chi cerca di riportare in vita i morti e chi invece vive in uno stato di perenne ibernazione per continuare a vivere.

Ogni certezza viene messa in dubbio, come se l’uomo vivesse falsamente in un mondo reale: quello che vede è illusione e l’illusione unita alle ombre diviene sostanza.

Recensione

Non è morto ciò che in eterno può attendere…
Le tecniche di narrazione di Lovecraft catturano sin dalla prima pagina, lasciando il lettore in uno stato di torpore mentale. Alla fine di ogni racconto si rimane pervasi da un senso di inquietudine e di incompletezza, proprio perché l’autore sceglie di non svelare o spiegare la natura di molte creature. Decide anzi di lasciarle avvolte dall’ombra, installando il dubbio in chi si avventura nelle pagine del Necronomicon.

I racconti vengono presentati in prima persona da coloro che sopravvivono. Sono testimoni diretti o indiretti degli avvenimenti, che in seguito verranno rinchiusi in manicomi perché ritenuti privi di senno e sostenitori di idee troppo irreali e irrazionali. Dopo gli incidenti, chi sopravvive deve pagarne il prezzo: convivere con demoni e fantasmi che d’ora innanzi li perseguiteranno, svegliarsi dall’incubo non è più possibile. Essi sono i portavoce delle paure più oscure, delle debolezze più profonde e del lato più crudele dell’essere umano e delle creature mitiche venerate come Dei.

Il Necronomicon si pone come uno pseudobiblion, l’opera immaginaria perfetta per gli amanti del genere e per gli intenditori di H. P. Lovecraft. Geniale quanto l’autore, indaga sugli aspetti più macabri del mondo in cui l’uomo vive e che chiama illusione. …e col passar di strani eoni anche la morte può morire.

Lucrezia Sergi

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