“Il peso dei segreti” – Aki Shimazaki


Voto: 4,5 stelle / 5

Originariamente Aki Shimazaki aveva scritto cinque libri distinti: Tsubaki (camelia), Hamaguri (vongola giapponese), Tsubame (rondine), Wasurenagusa (myosotis nontiscordardimé) e Hotaru (lucciola). Per questa ragione ogni sezione del romanzo “Il peso dei segreti” è introdotta dalla foto che ricorda il titolo, tra l’altro foto bellissime. Nel 20216 Feltrinelli ha deciso di raggruppare i cinque volumi in un’unica edizione.

Trama de Il peso dei segreti

La storia ha inizio con Yukiko, ormai anziana, che racconta al nipote quel terribile 9 agosto 1945, data in cui Nagasaki fu rasa al suolo dall’atomica americana. Il giorno successivo, Yukiko viene a mancare, lasciando alla figlia, oltre all’eredità, una lettera – confessione e un’altra busta indirizzata a Yukio, il fratellastro di cui la figlia ignorava l’esistenza.

Il viaggio prosegue attraverso la storia di due famiglie e tre generazioni, gravate da segreti che iniziano col terribile terremoto di Tokyo del 1923, e il massacro dei coreani perpetrato dal governo giapponese durante in disordini successivi al sisma. 

Recensione

Leggendo il romanzo si capisce che si tratta di brevi romanzi distinti, poiché ognuno ha un narratore differente che racconta la stessa storia dal proprio punto di vista. Non è immediato intuire chi sta “parlando”, lo si capisce dopo qualche pagina, ma questo non è un grande problema. È invece molto interessante sentire le voci dei diversi personaggi, legati ad e da una vicenda familiare complessa. Tutto si svolge negli anni che vanno dal grande terremoto di Tokyo fino agli anni successivi alla seconda guerra.

Ci sono verità non dette per varie ragioni, ma che pesano sui protagonisti come macigni. Ognuno di loro deve convivere con segreti custoditi per anni, che vengono disvelati lentamente, pagina dopo pagina, in una ragnatela di destini incrociati. Solo arrivando all’ultima pagina si riesce a comporre chiaramente il quadro d’insieme, in un movimento circolare che si incontra spesso nella letteratura giapponese.

Parallelamente, Shimazaki, scrive anche della Storia giapponese di quegli anni. Focalizza l’attenzione sulle cause del bombardamento atomico, sulla sofferenza della popolazione durante gli anni della seconda guerra, sulla crudeltà del governo giapponese verso i coreani. 

La scrittura di Shimazaki è estremamente delicata e poetica, senza mai  troppi fronzoli. Arriva diretta ed efficace, perché descrive luoghi, Storia e natura giapponesi. È chiaramente un’opera nipponica, ma è centrata su tematiche che si mostrano universali. È un romanzo intimo e doloroso, in cui emergono le fragilità umane, quegli errori che sconvolgeranno vite, quei fardelli che pesano sulle anime di chi li custodisce. Di chi se ne libera, e di chi, invece, non può o non riesce a farlo.

Chiara Carnio

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