“Il rovescio dell’abito” – Marta Morazzoni


Voto: 5 stelle / 5

“Il rovescio dell’abito” è il titolo dell’ultima produzione letteraria di Marta Morazzoni. Il libro, pubblicato da Guanda a marzo 2022, ripercorre la storia di una donna, Luisa Casati Stampa, che ha fatto dell’eleganza ricercata non solo stile, ma anche scopo di vita.

Trama de Il rovescio dell’abito

Il legale di famiglia, Giuseppe Bassi, è costretto a comunicare alla marchesa Luisa, la donna più ricca d’Europa nei primi decenni del ‘900, che dovrà abbandonare entro breve il lusso estremo ed affrontare un declino, privato di quell’agiatezza vissuta in modo volutamente inconsapevole. I suoi beni sono confiscati.

“Temo che il suo enorme patrimonio si stia estinguendo. Per essere più chiaro, lei è vicina a non possedere più nulla”.

L’ex marito, il quale, per motivi pratici, si confronta spesso con il Bassi, ha un’idea chiara, categorica di Luisa

“E’ una pazza senza criterio, non vuole sapere cosa sia la realtà e se ne è inventata una su misura”.

Questi due sono i personaggi di rilievo che ruotano attorno alla marchesa. In sottofondo però, nel ricordo della protagonista, c’è Olga, la sarta personale, la sola che abbia instaurato con lei un legame affettivo. Un rapporto creato con e attraverso abiti e stoffe che, insieme, in uno scambio complice, valutano:

“(…) le due donne chine su trame ed orditi di pregio commentano, scelgono, scartano…Perché la sarta ha una mano leggerissima, i segni dei punti sparivano sulla stoffa. Bisognava guardare il rovescio degli abiti per capire quanto minuzioso fosse il lavoro che teneva insieme quell’impalpabile perfezione”

E Luisa? Lei, radicata tra i privilegi, per tutta la vita non si è lasciata scomporre da altro che non fosse la sua immagine. Obbligatorio presentarsi al mondo come fosse su un palcoscenico; il resto dell’umanità rappresenta il pubblico che ha il solo compito di strabiliare davanti alle sue interpretazioni. Interpretazioni sempre nuove come gli abiti grandiosi che Olga le confeziona.
Ora però è giunto il tempo dell’uscita di scena e bisogna scegliere come farlo.

Recensione

La figura di Luisa è creata con estrema perizia: lei al centro della scena, coerente nella sua paradossale, trascinata, inutile esistenza. Mai distratta da ciò che non fa parte del suo mondo, mai scalfita da eventi estranei al suo progetto: essere un’opera d’arte vivente. Tra gli aridi vincoli affettivi – da annoverare anche un’amicizia con D’Annunzio – quasi commovente la pietà che suscita nell’avvocato Bassi.
Ci vogliono maestria, grazia, squisita tecnica narrativa, linguaggio elegante – che piacere questa sintassi accurata – per accompagnare pagine che non hanno repentini cambi di scena. E’ un libro che va letto con attenzione per cogliere i minimi particolari, le puntigliose, elaborate descrizioni.
Marta Morazzoni si dimostra, anche in questo libro, una tra le scrittrici più raffinate del nostro tempo.

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