“Il taglio dell’angelo” è il nuovo thriller di Claudio Coletta che esce proprio oggi, 13 maggio, per la collana Darkside di Fazi editore, che ringraziamo per la copia digitale in omaggio.
Mi scuso fin da ora se il mio commento riporterà qualche possibile anticipazione, ma il nucleo fondante di questo noir medico è ispirato ad un fatto di cronaca accaduto in Francia circa quattro anni fa.
È da qui che Claudio Coletta trae ispirazione per dare voce a quella parte di esseri umani che si sono giocati tutto, dalla dignità alla vita, per sfuggire alla disperazione e trovarne altra. “Il taglio dell’angelo” vede protagonista il primario di medicina dell’ospedale Sant’Anna di Roma, Lorenzo Baroldi. Il personaggio era già apparso in “Viale del Policlinico” nel 2011. All’epoca era studente, ora è un affermato luminare che si divide tra giri in corsia e burocrazia amministrativa.
Trama de Il taglio dell’angelo
Nel reparto del prof. Baroldi arriva un giovane nigeriano in preda a febbre e convulsioni, seguiti da un blocco renale, il quadro clinico precipita in poche ore portando l’uomo alla morte. Le cause sono inspiegabili, l’autopsia restituisce informazioni pressoché inutili. Lorenzo viene a conoscenza di altri due casi simili tra africani clandestini ospiti di un centro di accoglienza per richiedenti asilo. Ma quello che spinge il dottore a voler fare chiarezza sulle morti è il suicidio, alquanto sospetto, di un biologo impiegato presso un’azienda farmaceutica svizzera; in più aveva promesso alla vedova del giovane nigeriano di fare giustizia per il loro figlio che nascerà a breve. Come ai vecchi tempi, chiede aiuto ad un amico poliziotto, Nario Domenicucci.
I due uomini sono figure diversissime tra loro, con incarichi professionali che più lontani non potrebbero apparire, eppure sono due ruoli che mettono al centro l’essere umano, il suo benessere, attraverso indagini e raccolta di informazioni, nessuna possibilità di tirarsi indietro senza, tuttavia, la certezza della riuscita, anzi, con la prospettiva di molti fallimenti.
“L’importante è trovarsi a posto con la propria coscienza, sentire di aver fatto tutto quello che si doveva, nelle tue capacità.”
Ed è quello che fanno, anche con quelli che alcuni considerano gli ultimi tra gli uomini.
Recensione
Il taglio dell’angelo appare come un thriller ben strutturato, la narrazione è vivace e gli elementi del giallo sono distribuiti in modo progressivo, quello che colpisce è lo stile narrativo congegnato per raccontare tematiche molto attuali, quali il dramma dell’immigrazione clandestina attraverso il Canale di Sicilia e le storie delle persone coinvolte, delle esistenze devastate, la solitudine dei centri di accoglienza, fino alla speranza di un futuro migliore. Ma soprattutto pone l’attenzione sull’etica della sperimentazione farmaceutica su esseri umani disperati che vengono considerati numeri a fini statistici. È questo il prezzo da pagare per la ricerca? Si possono sacrificare più vite umane per la salute della maggioranza? Ovviamente il romanzo non ha l’obiettivo di dare risposte, però solleva ragionevoli dubbi ed invita alla riflessione.
(Per chi fosse interessato all’argomento, un altro romanzo che ne parla in chiave mystery è “Il giardiniere tenace” di John le Carré).
Chiara Carnio