“Incubi” – Patrizia Benetti


Voto: 3 stelle / 5

Incubi” di Patrizia Benetti è una raccolta di tre racconti pubblicata da Ali Ribelli nel 2023: “Paralisi mortale”, “Rituali di morte” e “Sole rosso sangue”.

Vengono presentati come narrazioni “al cardiopalma che vi faranno vivere momenti di vero terrore”. Un invito a nozze per una come me che ama le storie inquietanti e il titolo deponeva molto bene. 

Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea ricevuta in omaggio.

Trama di Incubi

Il primo e l’ultimo “incubo” sono racconti brevi, il secondo si presenta più articolato, ma pur sempre con i limiti del genere, che non è semplice da gestire, a mio avviso: si deve rendere la storia in poche pagine. 

Il primo “Paralisi mortale” è un thriller incentrato sulla strage di un gruppo di giovani riuniti in una villetta di montagna per una festa di compleanno. Sopravviverà solo Michela, sedicenne, che verrà risucchiata dal trauma subito.

In “Rituali di morte” si legge di una vendetta perpetrata a dieci anni di distanza. Simona perseguiterà gli ormai adulti assassini del gemello di dieci anni, dopo che la sua morte e quella della madre per crepacuore, le avranno distrutto l’adolescenza.

In entrambi i casi il tema centrale è la vendetta, analizzata sotto vari aspetti; ma si tratta di vendetta violenta, malata, casi in cui i traumi subiti in giovane età hanno profondamente destabilizzato mentalmente ed emotivamente i carnefici. A parte l’inizio del primo racconto – lievemente splatter – lo sviluppo si basa prevalentemente su meccanismi psicologici. Ben resi, secondo me, i traumi vissuti da Simona nell’orfanotrofio dove è cresciuta dopo aver perso tutta la sua famiglia.

Completamente diverso è “Sole rosso sangue”, la storia che mi è piaciuta più delle altre. Breve, credo una decina di pagine, di taglio distopico, questo sì, un vero e proprio incubo, con fenomeni surreali e deliranti, il cui tema di fondo è sempre una sorta di violenza, ma quella fatta dall’uomo verso il suo pianeta, finché il pianeta si ribella. Anche qui, vendicandosi sull’uomo stesso.

Recensione

Qualcosa però mi ha spinto a non andare oltre le tre stelle. Per primo il fatto che i racconti non mi siano arrivati molto disturbanti, dei thriller sì, ma nessun cardiopalma come promesso. Sicuramente sono io, quella che non è impressionabile. Segue che nel primo episodio  (motivo sempre legato alla struttura del racconto) c’è molto lasciato alla fantasia del lettore; probabilmente voleva essere un detto-senza-dire, a me sono sembrati più dei buchi della trama. 

Nonostante questo il ritmo è complessivamente buono, legato molto alla scelta stilistica dell’autrice, fatta di frasi brevi e veloci, con un susseguirsi rapido degli avvenimenti. Mi aspettavo qualcosa di maggiormente inquietante, ne ho trovato forse un po’ di più solo nell’ultimo racconto.

Mi spiace per i numerosi refusi di stampa, a me è arrivata una copia omaggio digitale da parte della c.e. (che ringrazio), ma non so se si trattasse della bozza non corretta, dato che troppo spesso i personaggi della stessa storia cambiavano nome senza ragione (a parte chi lo cambiava per sviluppo narrativo). Ecco, quella – forse – è stata una delle cose più destabilizzanti.

Chiara Carnio

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