“Tre gocce d’acqua” – Valentina D’Urbano


Voto: 5 stelle / 5

“Tre gocce d’acqua” (Mondadori, 2021) segna il ritorno in libreria di Valentina D’Urbano che, giunta al suo settimo romanzo, continua a stupire e ad emozionare i suoi lettori.
La sua capacità creativa, unita ad un’arte della scrittura impeccabile, rendono i suoi romanzi unici e travolgenti. “Tre gocce d’acqua” si inserisce a pieno titolo come punta di diamante della sua produzione e dell’intero panorama letterario italiano contemporaneo. Di Valentina D’Urbano abbiamo recensito anche il libro di esordio “Il rumore dei tuoi passi“.

Trama di Tre gocce d’acqua

Celeste è una bambina semplice e delicata. E’ affetta da osteogenesi imperfetta, una rara patologia genetica alle ossa, che le rende estremamente fragili, ma, nonostante la malattia, conduce una vita serena.
La ragazza prova grande ammirazione e adorazione per Pietro, fratello più grande di dieci anni, nato da una precedente relazione del padre con Lucrezia, specialista in ortopedia, che si prenderà cura per anni della malattia di Celeste.

Durante una vacanza, all’età di nove anni, la ragazza conosce anche Nadir, il figlio minore di Lucrezia e comprende di colpo che l’amore di Pietro non può essere esclusivo nei suoi confronti. Celeste ha un rivale, che ama Pietro allo stesso modo. Si scatena così una gelosia morbosa, un’ostilità crescente che, con il passare degli anni, diventerà ossessione, legame inscindibile, amore e dipendenza.

Pietro e Nadir costituiranno così per sempre il fulcro dell’esistenza di Celeste, le loro vite si intrecceranno in maniera inestricabile. Simili tutti e tre come gocce d’acqua, prenderanno spesso strade diverse nel corso della loro vita, senza allontanarsi mai completamente.

Ridemmo molto, gridando in modo sguaiato. Ci dimenticammo di tutto il resto, di quello che ci aspettava a casa. Fu il prendere definitivamente atto del sentimento feroce e totale di indistruttibile appartenenza che avevamo l’uno nei confronti degli altri.”

Quando poi una tragedia sconvolgerà le loro vite, il legame che li unisce da sempre li salderà ancora di più e forse giungerà il momento di impegnarsi a sciogliere tutti i nodi, anche quelli più stretti, nascosti e mai rivelati.

Recensione

I legami di sangue possono unire e dividere, possono condurre sull’orlo del precipizio o generare amore eterno. Celeste e Nadir non sono fratelli, ma entrambi sono legati in maniera viscerale a Pietro, perno di una famiglia allargata, fratello di entrambi, e per entrambi protettore ed eroe, capace di lottare contro tutto e tutti per difendere gli ideali in cui crede.
La sua partenza per la Siria, infatti, segnerà nel profondo il rapporto fra i tre ragazzi, costringendoli a scavare a fondo dentro e fuori di sé.

Avevo paura di guardare più a fondo, di definire la sostanza di quel legame. A forza di cercare la sorgente delle cose finisci per trovarla e se sei costretto a bere non è detto che ti piaccia.
O che non possa avvelenarti.”

La forte caratterizzazione dei personaggi è uno degli elementi vincenti del romanzo. Ognuno di loro, nella sua unicità, trasmette sentimenti contrastanti: ammirazione, rabbia, sofferenza. Le loro imperfezioni, le loro fragilità, i loro sogni entrano a far parte del lettore e non lo abbandonano.

La voce narrante del romanzo è di Celeste, pronta a riavvolgere il nastro della memoria dei venticinque anni vissuti insieme ai due ragazzi tra dolore, rimpianto, solitudine, ma anche ossessione, amore, vita.
Il tutto attraverso una prosa che scorre nelle vene come un fiume in piena. La scrittura brillante di Valentina D’Urbano ha la capacità di trascinarti con sé, di renderti parte della storia con rabbia e sofferenza.

Anche gli argomenti più difficili vengono affrontati con delicatezza e adesione alla realtà, è il caso della malattia di Celeste o della questione mediorientale, fino al conflitto in Siria che sembra fare da sfondo alla vicenda, ma fa affiorare tematiche importanti, come la difesa della libertà e la denuncia degli orrori della guerra.

“Tre gocce d’acqua” è un romanzo che si imprime nella memoria e lascia il segno. Non è solo una lettura piacevole, è vita che scorre, partecipazione e sofferenza feroce, capace di coinvolgere totalmente.

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