“Io sono il castigo” – Giancarlo De Cataldo


Voto: 5 stelle / 5

“Io sono il castigo. Un caso per Manrico Spinori” è il primo di una serie di romanzi polizieschi dell’ex magistrato Giancarlo De Cataldo, editi da Einaudi, che ha per protagonista Manrico Spinori, Sostituto Procuratore della Repubblica in Roma. E’ uscito nella collana Stile Libero nel 2020.

Trama de Io sono il castigo

Abbiamo una vittima di un incidente stradale a Roma, lungo “il tratto discendente di via delle Fornaci, una vecchia strada che muoveva dal Gianicolo per rovesciarsi su San Pietro”. 

Si appura che alla guida non era lui, ma l’autista, il Signor Mangili che si salva e conferma che la vittima è Mario Brans, “nome d’arte dello Stefano Diotallevi” conosciuto anche come Ciuffo d’Oro famoso cantante negli anni Sessanta e Settanta.

“Il cadavere era di un maschio, bianco, sui settanta, probabilmente qualcosa di più. Abiti un po’ stravaganti o forse soltanto antiquati: giacca color crema stile Carnaby Street anni Sessanta, calzoni svasati, stivali bianchi, il tutto coordinato con un codino di capelli di tonalità grigio vezzoso. L’insieme faceva pensare a un dandy addobbato per una festa in costume, ovvero al completo di scena di un artista”

Dopo i primi accertamenti, tuttavia, si arriva alla conclusione che non si tratta di un incidente ma di un vero omicidio: “Qualcuno aveva tagliato il tubo che porta il liquido ai freni. In pratica i freni erano stati manomessi

E qui entra in scena il nostro protagonista, il Sostituto Procuratore in Roma, Manrico Spinori della Rocca, detto “il contino” perché di nobili origini, eccentrico, affascinante e un po’ donnaiolo. Separato da Adelaide, da cui ha avuto un figlio, Alex, ora ventenne, appassionato di musica, Manrico vive con la madre Elena e il maggiordomo Camillo, nel palazzo Van Winkel

Le indagini partono dal mondo dello spettacolo, di cui faceva parte Ciuffo d’Oro. La vittima sembra un cavaliere senza macchia, tutti ne parlano bene: generoso con tutti, un vero eroe che combatte la droga e finanzia le strutture che si occupano del recupero di ragazzi tossicodipendenti. 

La moglie, l’amante, l’autista, i colleghi …tutti lo piangono ….chi può aver ucciso un uomo così per bene? 

RECENSIONE

Mi piace molto questo protagonista, si proprio tanto.

Ho cercato a lungo un personaggio che potesse tenermi compagnia per molti libri. Ora l’ho trovato” (Giancarlo De Cataldo)

Manrico è un nobile, aristocratico, elegante, colto, sempre composto, controllato nei modi e nelle parole. Sembrerebbe stare sul piedistallo e guardare da lassù il mondo che gira.

E invece non è così. E’ un magistrato, che difende “a spada tratta” i diritti di tutti gli imputati, partecipa con la sua squadra alle indagini, non si tira indietro nemmeno davanti alle autopsie o alle azioni della polizia, a cui è sempre presente, da spettatore, ovviamente.

Un “nobile-plebeo”, passatemi il termine, che non esita ad andare a salutare il vecchio macellaio Bruno, con cui parla il romanesco e a cui è legato da vero affetto.

Si butta a capofitto nell’indagine con la sua squadra tutta al femminile e la sera, ascolta l’Opera, per lui strumento di riflessione e di ispirazione alla soluzione del caso. Trovo bellissimo questo continuo riferimento alla lirica perché De Cataldo per ogni opera citata dal protagonista, ci racconta la trama o addirittura riporta l’aria eseguita dal o dalla cantante. 

L’Opera è sicuramente protagonista di “Io sono il castigo” tanto quanto il nostro Manrico.

E poi la descrizione dei personaggi incontrati dallo Spinori nella indagine: tutti molto particolari, con caratteristiche peculiari; alcuni delle vere macchiette.

De Cataldo, ex magistrato, quando nel romanzo si accenna a qualche termine o procedura legale, non esita a spiegare il tutto in modo chiaro e semplice.

Per concludere, questo romanzo mi ha colpito positivamente e credo approfondirò la conoscenza de “il contino”.

L’autore

De Cataldo ha scritto molti libri, da cui sono stati tratti film e sceneggiati. Per quanto riguarda i romanzi su Manrico, oltre a questo, sono stati pubblicati da Einaudi “Un cuore sleale”, “Il suo freddo pianto”, “Colpo di ritorno”, “Il bacio del calabrone”.

Annalisa Giambiasi

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