“La farfalla gialla” – Antonietta Natalizio


Voto: 4 stelle / 5

Continua il felice percorso poetico della dottoressa Antonietta Natalizio. Dopo la raccolta “L’infinito è più blu” (febbraio2023) e “Grappolo di perle” (maggio 2023), che si avvalgono l’una della traduzione in inglese e l’altra in arabo, è arrivata il 20 ottobre 2023 la silloge “La farfalla gialla”, edita da Aletti.

Trama di La farfalla gialla

Perché questo titolo? La farfalla, prima di essere simbolo di una bellezza fragile quanto vivida, è stata un bruco.

È un essere in mutamento, proprio come l’uomo che da bambino diviene adulto e poi vecchio: farfalla come segno di trasformazione, dunque…

Ricordiamoci inoltre che presso la cultura orientale la farfalla è segno di immortalità, tramite discreto fra il “qui ed ora” e l’eterno. Quante volte la letteratura, le arti ci offrono la dolce, delicata presenza di una farfalla per segnalare la vicinanza tra vivi e morti…

Recensione

La farfalla è una presenza quasi impalpabile, che rasserena sempre, proprio come è discreto e delicato Il tocco di Antonietta, il suo sguardo sulle cose.

In questa riflessione, a commento della raccolta, mi permetto anch’io una licenza poetica.

“Volo”, mi soffermo su alcuni versi della nostra autrice, versi tratti qua e là dalle sue poesie, quasi a ricreare un componimento che mette in evidenza il cuore dell’uomo, da sempre costituito delle stesse esigenze di bene, felicità, amore, memoria…

Sentimento è vita interiore 

Riconoscimento

Del bagliore del cuore.

L’animo implora

Un presente ideale…

Con voce commossa

e generosità… mi riporta

Alla sincera realtà.

Audace spirale…

Mi è piaciuta particolarmente l’espressione:” il bagliore del cuore”.

Riconoscere il palpitare acceso del cuore comporta- nello stesso tempo- sia l’ implorare un presente ideale sia lo stare alla sincera realtà, nel tempo fluido scandito nella continuità( Audace spirale)

Se dovessi condensare in un’immagine il mio sentimento di fronte a questi versi, proporrei” Icaro” di Matisse: un uomo stilizzato con le braccia protese in un cielo stellato. Tutta la sua umanità espressa dal cuore rosso, in un campo nero.

Il cuore dell’uomo è un punto di speranza, irriducibile, sempre.

Concludo citando le parole del poeta Davide Rondoni, così vicino nel suo mondo poetico alla sensibilità di Antonietta Natalizio:”La poesia, arte della parola, è poco più che aria, un richiamo che non ha bisogno di essere capito, bensì di essere compreso nella alternanza di alti e bassi e scoperte della vita”.

Anna Maria Laface

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