“La figlia del Reich” – Louise Fein


Voto: 5 stelle / 5

Ispirato dalle vicende del padre dell’autrice, lo strepitoso romanzo storico “La figlia del Reich” di Louise Fein riporta i lettori nella Germania hitleriana. I nazisti sono in piena ascesa e si manifestano i primi orrori della persecuzione degli ebrei. Il romanzo è apparso in Italia in prima edizione a maggio 2021, per i tipi da Sonzogno (476 pagine, 19 euro).

In due anni dieci traduzioni

Debuttare nella narrativa britannica col primo romanzo nel 2019 e contare due anni dopo oltre dieci traduzioni in Paesi di lingua non anglosassone. Per scrivere questo romantico memoir (più storia che romance), Louise Fein si è ispirata alle vicende del padre, esule in Gran Bretagna negli anni Trenta dalla Germania hitleriana. Nata e cresciuto a Londra, è sempre stata “con il naso in un libro”, dice. Quando non leggeva, il passatempo preferito era rifugiarsi nella fantasia. Scrivere è stato consequenziale: diari, storie, poesie, un po’ come tutti, un po’ più di tutti. Ma solo per hobby, perché le toccava “guadagnarsi da vivere” e il suo primo futuro postuniversitario non contemplava la scrittura.

Dopo la laurea in legge, ha speso qualche tempo per viaggiare nel mondo, prima di seguire la carriera legale nel settore finanziario. L’istinto creativo non l’aveva abbandonata però, era soltanto sotto controllo, messo in un angolo dalla professione, dal marito, dai figli, non necessariamente nell’ordine.Louise lavorava a Londra, che raggiungeva da pendolare, abitando nel Surrey, col coniuge, i bambini e un cane impagabile, Bonnie, sempre al suo fianco quando è a tavolino o alla scrivania.

Scrivere in treno le ha consentito di ritagliarsi lo spazio per riprendere a mettere giù racconti, abbozzi di trame, progetti di testi. La passione è cresciuta, ha frequentato un corso serale di scrittura creativa. Quando si è presentata l’occasione di un master nella St. Mary’s University di Londra, finalizzato alla stesura di un primo romanzo, ha sospeso le consulenze finanziarie per un anno sabbatico, con il consenso del marito. Quel sì e quella chanche sono diventati la sua opera prima, che sta facendo il giro del mondo e non è solo frutto di fantasia.

Trama de La figlia del Reich

È tutto indicato dall’autrice nel profilo biografico sul sito-blog, dove apprendiamo che dopo il successo di “Daughter of the Reich/People Like Us”, ha già completato un secondo romanzo, “The Hidden Child”, ancora ispirato a vicende a lei note. “Sono una scrittrice di romanzi storici, di libri ambientati principalmente nella prima metà del XX secolo. I miei romanzi esplorano tempi turbolenti, cambiamenti sociali, idee e temi ancora attuali”.Nel 1933, Hetty Heinrich ha undici anni ed è stata ammessa nel selettivo Gymnasium frequentato dai rampolli della migliore società di Lipsia.

Per lei, la parola “ebrei” non è esistita, finché la famiglia le ha messo in testa che sono “da tenere alla larga”, che “diffondono sempre un sacco di bugie e cattiverie”. Deve ignorare quello che ha urlato con rabbia un’anziana vicina di casa, la signora Goldsmith: che il padre, responsabile di un giornale di propaganda nazista, ha rubato la bella casa in cui si sono appena trasferiti dalla periferia. Ha gridato che apparteneva ad una famiglia ebrea, cacciata con prepotenza dal quartiere più ricco della città.

Papà è un ufficiale delle SS

La mamma ha spiegato ad Hetty che il papà è ufficiale delle SS e si occupa della sicurezza del cancelliere Adolf Hitler. Ha detto ch’è una fortuna per la Germania averlo a capo del Reich, perchè la difenderà dai nemici che la vogliono povera, ama la pace e vuole che l’Europa viva in armonia.I nazisti scalano il potere, il fratello Karl giura nella gioventù hitleriana, lei stravede per il fuhrer, farebbe di tutto per lui, che fa di tutto per la Nazione. Eppure, succedono cose che stenta a capire. Tomas, l’amico del vecchio quartiere, diventa sempre più povero: il papà comunista si rifiuta di lavorare per il Reich, che del resto non offre lavoro ai “sovversivi”. E poi Walter, il migliore amico del fratello, non frequenta più la loro casa. Karl lo tiene a distanza e papà sarà contento, perché il ragazzo è ebreo, con quello che significa.

Comincia la discesa nell’abisso

1937, tutto è cambiato rapidamente intorno a Hetty. Il padre è sempre più importante. Ha convinto Tomas a denunciare i comunisti che frequentavano il genitore e ha fatto entrare il ragazzo nella Hitlerjugend. Così fra tre anni potrà arruolarsi nella Wehrmacht, come sogna.Karl ha respinto l’offerta di lavorare nella redazione del Leipziger e ha scelto la Luftwaffe, l’aviazione militare.

In una drammatica riunione plenaria nell’atrio della scuola, la compagna di classe Freda e Walter sono stati svergognati come ebrei ed espulsi. I docenti israeliti hanno già subito l’epurazione. Ma Hetty è innamorata da sempre dell’amico del fratello. Lo ritrova, relegato ai margini della città, costretto a rubare per sopravvivere, visto che tutto gli è negato.

La ragazza è combattuta tra il sentimento crescente e la fedeltà alla gioventù hitleriana. La formazione di Hetty, stretta tra una società in uniforme ed una passione proibita, caratterizza questo romanzo, scritto con semplicità, profondità e serenità.La figlia dell’avv. Fein tocca il cuore dei lettori. L’innocenza e l’ingenuità fanno accettare le cose terribili che racconta.

Complimenti. Il libro si legge in poco tempo, sviluppo e prosa sono coerenti e avvincenti.

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