Mi annoiava la lettura. Fino a qualche anno, i libri erano l’ultimo tra i miei interessi. Preferivo palestra, shopping, passeggiate…
Ho iniziato a soffrire di attacchi di panico circa 10 anni fa. Credo abbia inciso la paura di deludere i miei genitori. Decisi di trasferirmi a Roma. Avrei studiato e lavorato contemporaneamente per mantenermi, non potendo contare economicamente su di loro. E nemmeno, avrei voluto. Loro, da genitori preoccupati per il carico di vita che mi stato assumendo, non erano favorevoli, ma mai mi avrebbero impedito di scegliere. Quindi, lo feci.
Conoscere gli attacchi di panico ti fa conoscere tanto te stessa. Me l’hanno insegnato i libri.
Ho iniziato a cercare titoli suggeriti sotto la tematica “auto-aiuto”. Mi hanno cambiato la vita.
Da allora io dico sempre che i libri sono la mia copertina di Linus e cerco di trasmettere quello che hanno insegnato a me e quanto la lettura in generale è importante.
Ho imparato a conoscere sintomi fisici ed emotivi, gli uni collegati agli altri. Mi sono aiutata principalmente leggendo testi scritti da professionisti come psicoterapeuti e psicologi.
Mi sono avvicinata ad altre religioni come il Buddhismo; la spiritualità in generale ha assunto un ruolo centrale nella mia vita.
Quando mi trovavo in una situazione di panico, soprattutto fuori casa, aprivo un libro e cercavo leggendo di distrarre la mia mente. Da quando mi hanno insegnato a conoscermi, ne porto uno sempre con me, ovunque io vada, perfino quando dormo.
Chi conosce bene gli attacchi di panico, sa in quei momenti cosa ti succede. Oggi, ripensando a uno di quei momenti, sorrido.
Oggi consiglio libri e condivido la mia visione della vita su Instagram.
Oltre alle ragioni propriamente pratiche, ovvero che i libri arricchiscono linguaggio personale, possono davvero far bene all’anima. Una volta qualcuno mi ha chiesto “Ma come può ad esempio un libro giallo aiutarti con ansia e panico?”. Quando sei in preda ad ansia e panico il problema principale è la mancanza di controllo sui tuoi pensieri e le ripercussioni che questo ha sul tuo corpo.
Sono una persona che ha sempre avuto un’emotività spiccata e quando racconto del mio “tratto emotivo” (perché così definisco ansia e panico, parte della mia emotività), mi rendo conto che altre persone ammettono questa tendenza e ne sono meno spaventate.
Condivido molto di me, per permettere di scoprire ad altre persone che la vita si può guardare come la guardo io. Ho un rapporto particolare con la rabbia, il rancore, il dolore. Tutti miei amici.
Non ho vissuto grossi drammi. Uno degli episodi che forse mi ha segnata di più è stata la violenza da parte di un uomo dopo un mio “fine di questa conoscenza”. Ha lasciato dei segni dentro di me che molto probabilmente non andranno mai via. Ecco perché trovo importante scrivere di libri, di lettura, di benessere ed equilibrio emotivo…