“La spada di Shannara” – Terry Brooks


Voto: / 5

Ho impiegato quasi quattro mesi per leggere questo libro, cosa per me impensabile.

“La spada di Shannara” è il primo libro della trilogia “Il ciclo di Shannara” (oltre che della serie dei libri di Shannara) scritta da Terry Brooks nel 1977, composta da 612 pagine e appartenente al genere fantasy. Puoi leggere anche la recensione del secondo titolo Le pietre magiche di Shannara.


Trama

copertina la spada di shannaraIl giovane Shea Ohmsford vive a Valle d’Ombra con la sua famiglia adottiva, in un luogo che sembra essere al sicuro da preoccupazioni e pericoli. Almeno finché, una sera, non arriva alla locanda del padre un uomo possente e misterioso che vuole incontrare il giovane: Allanon è un druido e rivela a Shea che lui, ultimo discendente della famiglia elfica di Shannara (in quanto lui è mezzo elfo) è l’unico che può salvare il mondo dal Signore degli Inganni, colui che anni prima con le grandi guerre aveva distrutto il mondo.

Essendo un discendente diretto di Jerle Shannara, il primo re che affrontò Broma (ovvero il Signore degli Inganni), è l’unico che può impugnare la spada di Shannara, un potente talismano capace di distruggere il malefico personaggio. Così parte una ricerca per la spada, e Shea si ritroverà – con compagni che non avrebbe mai immaginato – in una situazione forse più grande di lui per compiere un’impresa da cui dipende la sopravvivenza di tutte le terre.

 

Recensione La spada di Shannara

Come ho scritto all’inizio, ho impiegato quasi quattro mesi per leggere questo libro, un tempo per me lunghissimo abituata a leggere molte più pagine in minor tempo. All’inizio l’ho trovato abbastanza pesante (le prime dieci pagine le ho lette in cinque giorni), non scorreva per nulla la narrazione, poi – una volta entrati nella storia – ha iniziato ad essere un po’ più scorrevole la lettura.

Dopo le prime pagine, quando non riuscivo ad andare avanti, ho chiesto pareri e mi è stato risposto da una persona che, amando il Signore degli Anelli e avendo saputo che era molto simile, per paura di rimanere delusa aveva preferito rinunciare; ora, io non ho letto il Signore degli Anelli (anche se ho acquistato la trilogia completa) e solo di sfuggita ho guardato i film quindi conosco la storia solo a grani linee, ma effettivamente non ho potuto non notare delle similitudini, tra cui la costituzione di una compagnia al cui capo c’è un mago/druido, la compagnia composta da un gruppo eterogeneo di persone (elfo, nano, umano), la missione nelle mani di qualcuno che fino a poco tempo prima non avrebbe mai immaginato di essere così importante e che si è visto porre sulle proprio spalle un peso così grande, un nemico da sconfiggere che è più una presenza che una figura presente vera e propria.

Inoltre, l’innumerevole numero di morti durante la lettura non ha potuto farmi pensare da chi George Martin avesse preso l’idea che uno scrittore dovesse uccidere il maggior numero possibile di suoi personaggi. La storia è bella, ma il modo in cui è stata raccontata un po’ meno: ci sono moltissime descrizioni, non solo di paesaggi ma anche di momenti, personaggi e sentimenti risultando alcune volte ridondante con le sue parole, trovando passi molto simili a distanze di un paio di pagine, e altri momenti a cui sarebbe stato opportuno dare un po’ di attenzione in più (come il passaggio nella cripta dei re o la battaglia finale) venire liquidata in un paio di pagine.

Sicuramente un bel libro e sicuramente leggerò il seguito, ma è consigliato a chi piace il genere molto descrittivo o a chi è abituato a leggere più libri contemporaneamente, in modo da alternare la lettura un po’ pesante a qualcosa di più scorrevole.

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