“Le pietre magiche di Shannara” è il secondo libro della trilogia “Le Cronache di Shannara”, scritto da Terry Brooks nel 1982, composto da 498 pagine ed appartenente al genere fantasy.
Rispetto al precedente, La spada di Shannara, è stato sicuramente più scorrevole.
Trama
Le vicende si svolgono all’incirca cinquant’anni dopo le vicende narrate nel primo libro. Questa volta invece delle Quattro Terre sono le terre dell’Ovest il teatro degli avvenimenti: tutto inizia ad Arborlon, dove c’è l’Eterea, una pianta millenaria che tiene in vita il Divieto, un’antica magia elfa che confina i demoni nell’oblio, impedendoli di distruggere il mondo.
A curare e servire l’Eterea ci sono gli Eletti, sette giovani scelti di anno in anno direttamente dalla pianta, ma purtroppo l’Eterea si è ammalata e sta morendo, l’unico modo per salvarla e mantenere attivo il Divieto è che uno degli eletti, a discrezione dell’Eterea, prenda il suo seme e lo rigeneri nel Fuoco di Sangue, per poi ripiantarlo. Ma purtroppo il Divieto si è indebolito con l’ammalarsi della pianta, e alcuni demoni, in particolare tre molto pericolosi, sono riusciti a scappare e uccidono tutti gli Eletti per impedire che possa essere eseguito il rito.
Amberle, nipote del re elfo Eventine, è l’unica eletta che ha abbandonato l’incarico e che è in esilio per aver disonorato la propria famiglia con la sua scelta, ma è l’unica possibilità di salvezza rimasta alle Quattro Terre per salvarsi. Le spiegherà la situazione Allanon, facendola accompagnare nel suo viaggio da Wil Ohmsford, nipote di Shea, figura cruciale per la distruzione del signore degli inganni.
Recensione de Le pietre magiche di Shannara
Questo libro è stato molto più scorrevole del precedente, infatti ho impiegato la metà del tempo per leggerlo. Del libro precedente troviamo Allanon, il Druido che dà le informazioni a metà credendo che il resto dovresti scoprirlo da solo; il re Eventine, ormai anziano che sta introducendo il figlio maggiore nella gestione del regno, spesso delegando a lui vari compiti per abituarlo a come dovrà comportarsi una volta che lui non ci sarà più; nelle prime pagine vediamo Flick che va a trovare il nipote, il quale ha lasciato la Valle d’Ombra per andare nella terra degli gnomi e studiare per diventare Guaritore; tutti gli altri personaggi precedenti vengono solo nominati.
Come per il precedente, rimango dell’idea che è troppo prolisso, però la lettura è stata notevolmente più piacevole, la storia l’ho trovata anche più interessante, e devo dire che la fine è stata inaspettata e mi ha commossa. Personaggi sempre ben strutturati, che riescono a farti capire le loro decisioni e renderti partecipe delle loro emozioni.
Consigliato sicuramente a chi piace il fantasy, e adesso vedrò se la serie tv ispirata al libro è abbastanza somigliante oppure se è meglio rimanere sulle pagine del romanzo. Nel frattempo mi immergo nella lettura del terzo volume, in modo da terminare la prima trilogia.