“La strage” – Vincenzo Ceruso


Voto: 5 stelle / 5

La strage. L’agenda rossa di Paolo Borsellino e i depistaggi di via D’Amelio” è un libro di Vincenzo Ceruso pubblicato a dicembre 2023 da Newton Compton. Si ringrazia la casa editrice per la copia digitale inviata in omaggio.

Trama de La strage

Cosa conteneva la borsa del giudice Borsellino? E che fine ha fatto l’agenda rossa di Borsellino? Le responsabilità di quanto accaduto? Chi erano davvero i criminali? E la bomba di via D’Amelio? Era davvero soltanto una o forse no. Perché chi le ha esplose voleva essere sicuro di uccidere più persone possibili?

Chi era il mandante e chi muoveva i fili? 

Sono alcuni degli interrogativi attorno ai quali ruota l’inchiesta.

Vincenzo Ceruso ci porta per mano in una delle vicende più tristi, dibattute e controverse della nostra storia.

Recensione

Nel corso della lettura non ho potuto fare a meno di soffermarmi sull’indicibile solitudine , frustrazione e senso di impotenza, nelle quali viveva il giudice. Quando veniva screditato, umiliato, messo a tacere. Perché? 

La domanda da novanta mila dollari che non smetto di pormi è perché?  Perché? Perché il giudice non si è mai chiamato fuori ?Perchè non andare a  vivere la sua vita in un posto più tranquillo? Perché salutare i suoi figli ogni volta come se fosse l’ultima quando sarebbe bastato  invece, girare lo sguardo e i tacchi altrove. 

La risposta? L’unica che ho saputo darmi è, che semplicemente, ci sono persone coraggiose, con un ideale di giustizia che le spinge verso scelte estreme e pericolose. In un campo minato, ogni passo può essere quello per cui si salta in aria. Eppure non ci si tira indietro perché  ad un Uomo non andrebbe mai tolta la fortuna di poter credere in qualcosa. Il bene supremo: quello per cui vale la pena di giocarsela anche se per il resto del mondo è una follia.

La scrittura è chiara, come sa essere la scrittura di chi, ben informato sui fatti, non ha bisogno di fronzoli per restituire al lettore emozioni, impressioni e domande, tante domande. Gli innumerevoli riferimenti  a quotidiani, fatti di cronaca e intercettazioni, invitano a calarsi con occhi nuovi nella vicenda che ha funestato l’Italia di quegli anni. Inoltre la figura che si delinea del giudice è umana, sofferta e piena di interrogativi. Un uomo tradito che senza più filtri, mostra il suo dolore, l’incertezza del domani e la paura di morire. Ogni uomo ne ha e non perchè sia debole o fragile…

Commenti