“L’altra metà dell’amore” di Susan Swan è un romanzo del 1993 da cui è stato tratto, nel 2001, l’omonimo film diretto da Lèa Pool. Dal 13 gennaio 2022 è disponibile in Italia tramite la casa editrice Sem, che ringraziamo per la copia cartacea in omaggio.
Trama de L’altra metà dell’amore
Il romanzo è narrato in prima persona dalla protagonista, tre anni dopo gli accadimenti.
Mouse Bradford vive in Canada, ha tredici anni, una matrigna per la quale non è in cima alle priorità e una gobba lasciatele dalla poliomelite. E’ una ragazza molto introversa: dialoga con la sua gobba, che ha chiamato Alice, come sua madre, e scrive lettere al presidente Kennedy, che compensa la figura del padre, chirurgo molto apprezzato e genitore assente.
Nel collegio femminile di Bath, Mouse fa amicizia con Paulie Sykes, che si traveste da ragazzo e ha una relazione con una compagna di stanza, Tory. I guai iniziano quando il travestimento di Paulie, viene scoperto.
Recensione
Mi ha colpito moltissimo la caratterizzazione di Mouse, ho amato le prime pagine del romanzo, ho trovato tanti frammenti di me, di miei pensieri in stand-by in attesa di elaborazione, di qualcosa che li tirasse fuori. Ho amato la sua forza, la sua capacità di analisi senza giudizio: Mouse riesce a essere obiettiva anche quando è coinvolta, se pure ha provato del rancore verso il padre che non si è opposto alla decisione della moglie di metterla in collegio, non ce n’è traccia in queste pagine. Ho provato grande rispetto per questa ragazza che ha incassato duri colpi con grande dignità.
Non mi ha coinvolta allo stesso modo, la narrazione della vicenda. Mouse è brava a raccontare di sé, cosa che non riesce a fare coi suoi amici, ma non riesce, invece, a suscitare lo stesso coinvolgimento quando parla di loro. Forse l’effetto è voluto, l’autrice cerca di sradicare il luogo comune dell’amore eterosessuale, lo fa in un periodo in cui l’AIDS uccideva tantissime persone; anche trent’anni dopo, in una società che vuole definirsi moderna, c’è ancora molta chiusura verso l’amore non “convenzionale”.
La vicenda mi è parsa ingarbugliata, non sono riuscita a seguirla senza fare fatica e alla fine mi è parso tutto confuso, mi è rimasta addosso una sensazione di una comprensione in cui mancava qualche tassello.
Consigliato a chi è molto introspettivo: troverete un’ottima amica.