Una lezione di filosofia e letteratura, ma anche una storia di incontri.
Ecco cos’è per me questo libro.
La cosa non mi stupisce più di tanto, dato che l’autrice, Muriel Barbery, ha insegnato filosofia. Nel libro troviamo citati Marx, Nietzsche e altri…
Il libro racconta la storia di Renée Michel, portiera del condominio al numero 7 di Rue de Grenelle, e della piccola Paloma, dodicenne dalle idee molto chiare su come vadano le cose nel mondo che, però, continua a cercare risposte che la soddisfino.
Renée e Paloma sono le due facce della stessa medaglia e questa cosa si evince anche graficamente dal testo, perché cambia lo stile del carattere.
Questo è un libro che parla di bellezza (che si ritrova nel simbolo della camelia), del valore del tempo, della solitudine, della semplicità e dell’infinito, ma anche di come abbattere i preconcetti.
È una carezza al cuore alternata a un pugno allo stomaco.
Le domande che si pongono le due protagoniste sono così importanti che diventano in parte anche di chi le legge, soprattutto quando si trattano temi così universali.
È abbastanza scorrevole come testo e il lessico non è affatto complicato, anzi, immaginavo di trovare estrema difficoltà nelle parti in cui si parla di filosofia o di alcune caratteristiche di cultura giapponese.
E’ in assoluto il mio libro preferito e averlo scoperto è stato un dono.
Flavia Rizza
Ho riletto “L’eleganza del riccio” a distanza di dieci anni, pochi mesi fa. Quando l’ho letto la prima volta mi aveva coinvolta, fatta ridere, fatta piangere. Il finale, “un sempre nel mai”, è tra i più belli e citati, per me.
Alla rilettura mi sono accorta che questo libro purtroppo non ha retto al passare del tempo.
L’ho trovato ancora interessante nell’intreccio, ma prolisso nelle disquisizioni filosofiche e appiattente nel gestire le due protagoniste. Forse è riuscito meglio il film a dare loro degli spessori distinti.
Ci sono rimasta malissimo perché a suo tempo lo avevo accolto come un’illuminazione, tanto che mi ero rifiutata di vedere il film per non guastarmi il ricordo… Invece dopo la rilettura il film me lo sono andata a cercare, per riabilitarlo! Un effetto molto strano 🙂