“L’impronta dell’editore” – Roberto Calasso


Voto: 4 stelle / 5

“L’impronta dell’editore” (Adelphi 2013) è una raccolta di testi e interventi che Roberto Calasso ha scritto o tenuto sull’argomento dell’editoria fra il 1975 e il 2011. Saggista e narratore scomparso nel 2021, è stato co-fondatore e direttore editoriale della casa editrice Adelphi.

Trama de L’impronta dell’editore

Il libro raccoglie in appena 110 pagine molte considerazioni utili ancora oggi sul futuro dell’editoria e sulla figura dell’editore.

Ci sono anche piccoli ritratti dei suoi soci Luciano Foà e Roberto Bazlen, ma anche di Giulio Einaudi, dell’editore tedesco Peter Suhrkamp, primo editore di Kafka, e di Vladimir Dimitrijević, fondatore della casa editrice francese L’Age d’Homme.

Recensione

Tra questi scritti di Roberto Calasso mi hanno colpito in particolare modo le riflessioni che fa citando un articolo di Kevin Kelly sul New York Magazine. Qui si mette a paragone il prodotto cartaceo e quello digitale e tra le altre cose, si parla del carattere “inconsapevole” dei libri. Vale a dire: in un mondo continuamente interconnesso, un prodotto che riesca a stare sullo stesso scaffale accanto ad altri senza minimamente interagire con essi… è anacronistico, dà fastidio.

Interessante come definisce la copertina, vero e proprio confine materiale fra un libro e un altro: un segno “della ostinata, muta, disperante resistenza a quel processo” di interconnessione.

“Ogni vero editore compone, senza saperlo o anche sapendolo, un unico libro formato da tutti i libri che pubblica”

Roberto Calasso spiega con generosità anche cosa ha indirizzato i co-fondatori verso le primissime scelte, da quelle grafiche a quelle autoriali, lasciando trasparire un forte trasporto e una forte consapevolezza verso il suo mestiere.

“L’impronta dell’editore” è un ottimo spunto per conoscere questo autore, imprenditore e intellettuale italiano.

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