“Mille splendidi soli” (Piemme 2014), un libro tragico dall’inizio alla fine, ma bello e struggente come pochi sanno essere. Un libro che porta l’inconfondibile segno della penna di Khaled Hosseini, autore originario di Kabul che esordì nel 2003 con la pubblicazione del romanzo “Il cacciatore di aquiloni” poi diventato un caso editoriale e un amatissimo film.
Hosseini ora risiede in California con la famiglia, ma non dimentica il suo paese natio e, con i suoi libri, lancia una chiara richiesta di aiuto da parte di chi ancora non ha voce. Esattamente questo fa anche con “Mille splendidi soli” in cui, nonostante sia un uomo, sceglie di raccontare di due donne e lo fa con una competenza e un rispetto esemplari.
Trama di Mille splendidi soli
Mariam e Laila sono due donne Afghane dei nostri giorni, due donne che, alla nascita, non avrebbero potuto essere più diverse, ma che la vita ha reso fin troppo simili. Mariam picchiata a sangue al minimo passo falso, Laila costretta a soddisfare i capricci sessuali del marito. Mariam odiata perché non poteva generare figli, Laila odiata perché era innamorata di un altro. Entrambe odiate perché donne.
La loro è una storia di lotte, di sacrifici, di paura e di tentativi di fuga da una vita ingiusta, ma anche una storia di complicità, solidarietà femminile, amore per i figli e tanto, tanto coraggio. Una storia che dimostra come soprusi e violenze non bastino a piegare la forza di volontà di una donna. Il mondo potrà anche esserle completamente contro ma, una donna, non smette mai di lottare, di vivere, di amare. È il racconto di due destini che si intrecciano nel crudo e spaventosamente realistico scenario di un Afghanistan che viene sempre più velocemente fatto a pezzi dalla guerra. Un Paese su cui scende un’oscurità tanto fitta che, solo l’estremo gesto d’amore di una donna, può rischiarare con il flebile bagliore della speranza.
Recensione
“Come l’ago della bussola segna il nord, il dito accusatore dell’uomo trova sempre una donna cui dare la colpa. Sempre. Ricordalo, Mariam.”
Mariam aveva solo cinque anni quando sua madre Nana le disse queste parole e ne aveva appena dieci di più quando capì che aveva ragione. Tutti noi dei “paesi più avanzati” ci vantiamo di aver da tempo superato questi problemi eppure, donne, chiudete gli occhi per un secondo e ripensate a questa frase: siete davvero sicure di non riconoscervi neanche un pò in ciò che dice Nana?
Superate le differenze culturali, perlomeno ad un livello ideologico, le cose nel resto del mondo non sono poi tanto migliori come vogliamo credere.
Laila e Mariam non sono solo due personaggi. Sono l’anima di milioni di donne in tutto il mondo che, ogni giorno, si vedono private della loro dignità. Si vedono calpestate, sminuite e usate da uomini che, senza alcun motivo logico, si sentono superiori.
Il linguaggio con cui viene raccontata questa storia è forte, crudo. Un linguaggio che, senza tanti preamboli, racconta i fatti come stanno. Si tratta di uno dei libri più drammatici e femministi presenti sul mercato. Uno di quei libri che riescono a spezzarti il fiato in gola nel senso letterale dell’espressione. A un certo punto della lettura, si è talmente sopraffatti dall’orrore per la crudeltà di questo mondo e dall’ammirazione per le due protagoniste, che staccare gli occhi e il cuore dalle pagine diventa impossibile.
L’impatto.
“Mille splendidi soli” è un libro che non si dimentica. Un libro che, nonostante il passare degli anni, risveglia sempre in chi lo legge una sola grande domanda a cui non c’è mai stata una risposta: “Perché?”
Si tratta sicuramente di un racconto rivolto ad un pubblico adulto. Un pubblico che può vederne la brutalità, ma anche la forza, insita nelle donne che, nonostante tutto, continuano a tenere la testa alta.
Un pubblico la cui mentalità può aprirsi nel corso della lettura espandendo gli orizzonti geografici ma, soprattutto, umani, arrivando così a cogliere anche la dolcezza e l’amore nascosti in ogni gesto delle due protagoniste. Non è certo una lettura semplice da affrontare ma, se ci riesci, “Mille splendidi soli” ti rimane dentro e ti cambia per sempre, in meglio.
Alessia Guzzo