Vivere e sopravvivere. Talvolta sinonimi, talvolta contrari. Su questo binomio viene costruito l’intero romanzo “Non sprecare il tempo, non sprecare l’amore” della scrittrice americana Ann Napolitano (Mondadori 2020), ispirato ad un evento realmente accaduto: il drammatico incidente del volo Afriqiyah Airways 771, avvenuto nel 2010 presso Tripoli, che vide come unico superstite un bambino di nove anni originario dei Paesi Bassi.
Trama di Non sprecare il tempo, non sprecare l’amore
12 giugno 2013. Il volo 2977 dell’Airbus A321, partito dall’aereoporto di Newark e diretto a Los Angeles, non arriverà mai a destinazione. Un atroce destino attende i 187 passeggeri e i quattro membri dell’equipaggio, coinvolti in un drammatico incidente. Tra essi la giovane Linda, che sta per raggiungere il suo amore insieme alla nuova vita che porta in grembo, la misteriosa Florida e il tintinnio dei suoi campanellini, la famiglia Adler, pronta ad affrontare una nuova vita in una nuova città, il veterano dell’esercito Benjamin, con il fardello di dolore che porta con sé. Vite spezzate nel pieno della loro essenza.
Un unico sopravvissuto: Edward Adler, il ragazzo “miracolato” agli occhi del mondo. Vivo dal punto di vista biologico, ma morto dentro. In un solo istante ha perso tutto il suo mondo: le carezze della madre Jane, le attenzioni del padre Bruce, l’affetto e la complicità del fratello Jordan. Intorno a sé solo morte, distruzione e un lancinante senso di solitudine che diventerà ogni giorno più opprimente. Insieme agli zii Lacey e John e alla nuova amica Shay, Edward comincerà una lenta e faticosa risalita per riprendere il corso della sua esistenza e cercare di dare un senso alla sua vita.
Recensione
Sfiorare la morte, esserne avvolto, sentire la sua potenza e riuscire a sopravvivere. È quello che accade al giovane Edward, un ragazzo di dodici anni, sopravvissuto a un terribile incidente aereo, che imparerà giorno dopo giorno a ricomporre i frammenti della sua vita, a ritrovare se stesso e a ricominciare una nuova vita.
È la stessa autrice a dichiarare che proprio il pensiero di come quel bambino avesse potuto superare quella tragedia l’ha spinta a dar vita al personaggio di Edward ed alla forte carica emotiva che riesce a trasmettere.
Subito dopo l’incidente Edward conosce la sopravvivenza, ma non c’è niente di vivo in lui, fatta eccezione per uno strano ticchettio interno e un “lenzuolo piatto”, nascosto nelle profondità del suo animo, che lo protegge dal dolore. Diviso tra cielo e terra, sente di appartenere a quest’ultima perché è stato condannato a rimanere in vita, anche se una parte di sé è rimasta in alto con la sua famiglia e con i suoi compagni di viaggio.
Ad una lettura superficiale il titolo può trarre in inganno e far pensare semplicemente ad una storia d’amore, ma nel romanzo coesistono diverse sfumature letterarie. Dopo un inizio drammatico tipico del genere mystery, capace di tenere sempre viva l’attenzione del lettore, si trasforma in un romanzo di formazione, incentrato sulla rinascita e sulla crescita fisica e psicologica di un ragazzo che ha guardato la morte negli occhi e ne è stato risparmiato.
“Il passato è la stessa cosa del presente, altrettanto prezioso e vicino. Alcune persone vivono nel mondo; altre preferiscono abitare il passato…Sono entrambe scelte legittime.”
Attraverso una narrazione viva, dinamica e avvolgente, prendiamo parte alla vita di Edward, ma pian piano impariamo a conoscere anche gli altri personaggi che con lui hanno vissuto il tragico evento, ognuno con il proprio carico umano, con grandi speranze per il futuro o terribili paure da sconfiggere. A capitoli alterni passato e presente convivono, come avviene nell’animo di Edward per il suo disperato bisogno di ricomporre i pezzi sparsi dentro di sé e dar loro una nuova forma.
Si ringrazia la casa editrice Mondadori per l’omaggio della copia in digitale.
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