“Qualcosa sui Lehman” – Stefano Massini


Voto: 5 stelle / 5

E’ il 2008 quando il mondo viene scosso dalla più grave crisi finanziaria della storia recente. Il romanzo ballata di Stefano Massini “Qualcosa sui Lehman”, edito da Mondadori nel 2016, ha per protagonista la banca epicentro di quel disastro: Lehman Brothers.

“Qualcosa sui Lehman” è anche uno spettacolo teatrale. L’ autore, responsabile artistico del Piccolo Teatro di Milano, Teatro d’Europa è lo scrittore italiano più rappresentato nei teatri di tutto il mondo.

Trama di Qualcosa sui Lehman

L’11 settembre 1844 Henry Lehman, ebreo di Baviera, sbarca a New York in cerca di fortuna. Dopo qualche mese anche i suoi due fratelli, Emanuel e Mayer, lo raggiungono. I tre fratelli si affermano come commercianti di cotone.

Il romanzo ci accompagna per oltre un secolo e mezzo: conosciamo i figli e i nipoti dei fratelli Lehman, vediamo l’azienda di famiglia diventare una banca i cui gli utili crescono in maniera vertiginosa, mai erano stati così elevati prima della spregiudicata gestione di Philip, figlio di Emanuel.

Recensione

“Qualcosa sui Lehman” è stato folgorante, il modo in cui è scritto è stata una piacevolissima scoperta: le frasi coprono circa un terzo dell’intero rigo, spesso anche meno, c’è una metrica precisa che guida il lettore all’interno degli eventi, collocandolo ogni volta nel punto giusto, quello che offre la migliore prospettiva per comprendere ciò che accade e averlo lì davanti agli occhi proprio come è scritto sulla pagina. Non sono necessarie parole pompose, periodi complessi e termini altisonanti: con semplicità l’autore ottiene la completa attenzione del lettore mentre la storia di una famiglia diventata leggendaria sembra avere connotazioni magiche.

L’elemento religioso permea tutta la narrazione, religione come saggezza che illumina: ogni membro della famiglia Lehman trova sempre un consiglio nei testi sacri quando si sente smarrito, oppure vi trova una giustificazione che gli consente di essere sempre nel giusto.

Henry e Philip, zio e nipote: entrambi hanno una marcia in più, entrambi sono disposti a prendere quanto spetta con le unghie e con i denti, ma nel sogno che li accomuna emergono tante contraddizioni. Henry è animato dalla voglia di riscatto, è figlio di un mercante di bestiame e in America cerca un futuro diverso, una vita con maggiori agiatezze. Philip, invece, nasce già ricco, è un calcolatore, non muove un passo senza che vi sia un preciso tornaconto, a muoverlo è un’ambizione che non conosce limiti, lo anima un desiderio incontenibile di toccare il cielo come quei grattacieli simbolo della sua ricchezza.

Consigliato a chi vuole approfondire un po’ di storia recente.

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