Bello, scorrevole, leggero. In questo periodo di quarantena è stata una vera manna dal cielo.
“Quello senza nome” è un libro scritto da Daniele Bianco nel 2019 e pubblicato da Robin, composto da 716 pagine e appartenente a vari generi, in quanto spazia tra il fantasy, l’horror e la commedia.
Trama di Quello senza nome
Danilo Neri viene lasciato dalla ragazza e perde il lavoro. Cercando di guadagnare qualcosa inizia a vendere aspirapolveri porta a porta. Un giorno, dopo aver ricevuto da un palazzo solo silenzio e rifiuti, finalmente suona ad un citofono e gli risponde una donna dicendogli di salire. Una volta arrivato davanti alla porta, sente un voce terrificante – molto diversa dalla donna che gli aveva risposto – dargli il buongiorno e scappa via terrorizzato.
Dopo essere stato seduto sul marciapiede un po’, decide di tornare su, e lì farà la conoscenza di vari personaggi molto particolari: Margherita, giovane e bella strega, Aristide, la piccola Loretta, l’Uomo vestito di Bianco e Gigi, particolare inventore. Ognuno di loro racconterà varie storie, alcune horror e altre un po’ inquietanti, facendo trascorrere un pomeriggio molto particolare al povero Danilo.
Recensione Quello senza nome
Devo dire di essere rimasta piacevolmente sorpresa da questo libro. È un’antologia di racconti e brevi romanzi, il tutto avendo come filo conduttore la voglia di Danilo Neri di scoprire un po’ di più la storia e le vicende conosciute da quei curiosi personaggi. Avendolo letto durante la quarantena, mi sentivo un po’ come i personaggi del Decameron, solo che loro era fuori città per la peste e io rinchiusa in casa per evitare il virus.
È molto bello come libro, la lettura è scorrevole in quanto è stato scritto molto bene, lo leggi senza sforzi ed essendo leggero e non impegnativo scivola velocemente e senza accorgertene passi ore incollata alle pagine. Merita di essere letto, tutti dovrebbero sconvolgersi con la storia della casetta misteriosa, commuoversi a leggere del professor Von Fritz o ridere per la punizione che Margherita dette al professor Bercellone.
Ma la mia storia preferita, quella che mi ha affascinata e il cui finale è stato veramente inatteso, è quella di Martina. Consiglio questo libro a tutti i tipi di lettori: amanti dell’horror, del fantasy, del thriller e di libri leggeri che ti fanno svagare. Spero in un seguito poiché non ci sono storie riguardanti Loretta e Gigi, personaggi che mi sarebbe piaciuto conoscere un po’ meglio.