“Radio ombra” – Lucio Fiorillo


Voto: 5 stelle / 5

“Radio ombra” è il nuovo romanzo di Lucio Fiorillo, pubblicato da LAReditore a maggio 2023: una storia avvincente e di grande impatto emotivo, che sin dalle prime pagine afferra il lettore e lo conduce nel viaggio di ritorno al paese d’origine del protagonista, in un luogo che suscita incanto per la sua naturale bellezza e amaro tormento per l’inerzia di una realtà che sembra non avere futuro. È il racconto di un ritorno alle origini e di un tentativo di rinascita, la scoperta delle proprie radici per guardare oltre. 

Trama di Radio ombra

Dopo anni di lontananza, Daniele ritorna al suo paese, un piccolo borgo di mare dove il tempo sembra essersi fermato, e mentre si crede di vivere si aspetta. Questa «terra con gli occhi azzurri» è il luogo dei ricordi e delle iniziazioni alla vita, delle illusioni e del disincanto, dei riti e delle contraddizioni di una realtà che si oppone al cambiamento e alla diversità: «La chiamano pace e invece è indifferenza tramandata per generazioni, è la più bieca delle tradizioni, l’unico insegnamento da non trasmettere a chi verrà».

Eppure uno spirito di rivolta echeggia nella voce di ‘Radio ombra’, l’emittente notturna che fa compagnia agli insonni e scuote le coscienze dal torpore. Daniele ritrova gli amici di un tempo, persone sensibili e ribelli che, confrontandosi con una società falsa che non li rappresenta, lottano per un ideale pulito di felicità, verità e bellezza. Ognuno conduce una personale battaglia contro il potere, l’amore, Dio o la sua assenza, attraverso scelte non convenzionali.  In quel borgo così poco incline al cambiamento essi sono però destinati a rimanere inascoltati, e tuttavia lasceranno una traccia profonda nell’animo di Daniele. 

Recensione

Radio ombra è la storia di un ritorno a casa, un nóstos, che trova nell’Odissea l’archetipo letterario per eccellenza, e che qui ricorda lo stile lirico de La luna e i falò di Pavese, o de Il primo uomo di Camus. Quando l’autore ci accompagna per le strade del borgo, tra scorci vividissimi di odori, suoni e colori che sembrano intridere l’anima e il corpo, si percepisce cosa voglia dire ‘essere abitati da un paese’ e appartenere a una terra che ha messo radici dentro di sé. 

«Camminava per una strada che era diversa, luccicante di odori e di colori. I palmizi verdissimi flessi verso il mare odoravano di brezza, gli scogli lucidi e verdastri di alghe profumavano di un mare eterno, ove sembrava ancora possibile scorgere le orme della sua fanciullezza…».

Radio ombra è anche un inno alla ribellione, una rivolta contro l’immobilismo e la banalità, un invito ad opporsi alla falsa morale, alla coscienza servile e al perbenismo di facciata. Un grande omaggio alla propria terra da parte di chi ha scelto di non abbandonarla per una vita facile altrove ma di restarvi, e provare a lottare per l’elevazione della propria comunità guardando oltre. Un contributo importante per ripensare le ragioni della vita collettiva di un paese, che forse un giorno, con acquisita consapevolezza, potrà uscire dall’ombra per perdersi «in un sorriso di luce».

«Nelle sue lunghe scorribande arrivava, soprattutto all’imbrunire, nei posti dove la natura si ricongiungeva alla sua fierezza attraverso l’immagine purissima del colore del tramonto o delle burrasche in cui sembrava sbattere l’anima opponendosi alla fermezza dell’inerzia». 

Lucio Fiorillo ha pubblicato Di notte è più semplice (2014), False conoscenze (2015), Fuori tempo (2016), Una storia (2019, Antonio Dellisanti Editore) e Eteranima (2021, Antonio Dellisanti Editore). Con Radio ombra si conferma scrittore profondo e dissacrante che sfronda luoghi comuni e rifiuta ogni omologazione al pensiero unico. Ha uno stile coinvolgente per il ritmo narrativo efficace, le interessanti citazioni letterarie, i dialoghi che con ironia tagliente offrono spunti di riflessione illuminanti sui grandi temi dell’esistenza. Con una scrittura di grande qualità letteraria, accurata e intensa, ci regala pagine preziose. E sono immagini poetiche di rara bellezza quelle che ci restituisce nel rappresentare la natura e il paesaggio.  

«Gli restava il mare, ed era bello guardarci dentro. Il mare in inverno era solo suo, a rappresentare casualmente una specie di limite dell’universo. Dentro vi svanivano i suoni e l’orchestra del mondo».

Antonella Pascuzzi

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