“Il gatto in noi” – William S. Burroughs

Frugando tra gli scaffali


Voto: / 5

Ci sono libri che trovi senza nemmeno sapere che li stavi cercando. Anzi, sono loro che trovano te.
Frughi tra gli scaffali di una libreria che pratica il metà prezzo. Vuoi qualcosa di goloso. Che ti sorprenda. Che ti faccia tornare a casa soddisfatto per l’acquisto, fosse anche l’unico.
E lo vedi.
S’intitola Il gatto in noi.

Copertina del libro "Il gatto in noi"

 

L’amore per i gatti

Ti colpisce per due motivi.
Il primo è che tu i gatti li adori. Anzi, li veneri. Probabilmente sei la duecentosessantesima reincarnazione successiva di un egiziano. A scelta.
Il secondo è che l’ha scritto William S. Burroughs. Quello che ha scritto Pasto nudo e La scimmia sulla schiena. Due libri che hai provato a leggere senza riuscirci (i panegirici delle droghe non rientrano nel novero delle tue letture preferite). Chi conosce le sue opere potrebbe rimanere sorpreso da questo incondizionato atto d’amore nei confronti dei gatti.

Sfogli qualche pagina. E ti innamori di questa frase: «Il gatto non offre servigi. Il gatto offre se stesso. Naturalmente vuole cura e un tetto. Non si compra l’amore con niente. Come tutte le creature pure, i gatti sono pratici».
Ma il colpo di grazia te lo infligge l’ultimo passo del libro, scritto in corsivo:

«Noi siamo il gatto che è in noi. Siamo i gatti che non possono camminare da soli, e per noi c’è un posto soltanto».

Anche tu hai trovato il tuo posto.
Vai alla cassa e paghi.
Purrrrrrrrr.

William S. Burroughs, Il gatto in noi, Milano, Adelphi, 1995.

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