“Il signore del tempo – Déjà vu” – Alex La Marca


Voto: / 5

Déjà-vu è il primo capitolo de “Il signore del tempo”. L’autore è Alex La Marca, scrittore emergente. Non so quanto possa valere il mio giudizio al riguardo, ma probabilmente si tratta dell’inizio di una saga davvero interessante!

Sii padrone del tuo destino

Si legge appena sotto il titolo, affinché sia chiaro già dall’inizio che protagonista indiscusso del romanzo sarà il tempo. Un tempo tutt’altro che lineare. Banalmente si potrebbe riassumere il tema principale con “viaggi nel tempo”, ma credo sarebbe estremamente riduttivo, visto che la spiegazione fantascientifica che ne viene data non è banale.


La trama del primo capitolo de Il signore del tempo

Il personaggio principale è Dora. Si trova in un manicomio, perché ormai da anni una strana malattie mentale l’ha costretta in strutture di questo tipo. Dora è disorientata. Smarrita tra il passato, il presente e il futuro, al punto tale da non riuscire più a discernere ciò che è reale da ciò che non lo è.

Strane visioni, persino sensazioni ed emozioni, che non dovrebbero appartenere alla sua vita, ma che nonostante tutto sono lì, quasi a prendersi gioco di lei.

Ma una notte, sul tetto della clinica, avviene uno strano incontro, con una donna, almeno così sembra, che le salva la vita. Proprio da quell’incontro inizierà un viaggio che getterà una spiraglio di luce nella complicata vita di Dora.

Ai già suggestivi flashback e flashforward si uniscono immagini ancora più lontane, nel passato o nel futuro. Una complessa faccenda che sembra coinvolgere i greci, così come lontane popolazioni future e più evolute.


La recensione

È un libro molto scorrevole. L’andamento è prettamente descrittivo. Le immagini sono descritte così bene che a volte sembra proprio di essere lì, spettatori oculari della scena.

Ma soprattutto è un libro molto scorrevole, nonostante la complessità di ciò che viene raccontato. E qui va fatto un plauso all’autore. Il signore del tempo lo definirei come un libro piacevolmente complesso.

Gli unici difetti che riesco a trovare a questo libro sono due: uno è la copertina (ma immagino che in questo caso entri in gioco il celebre detto “mai giudicare un libro dalla copertina”), mentre l’altro credo sia la necessità, o meglio il desiderio, di riuscire a leggere qualcosa in più già nel primo capitolo.

Ma riguardo a quest’ultima affermazione, c’è da dire che è chiaro fin dall’inizio che si tratti solo dell’inizio di quella che si delineerà come una lunga storia. Si assapora la sensazione di addentrarsi in qualcosa di più grande. Déjà-vu, e con esso Il signore del tempo, va considerato come un ottimo incipit per iniziare a conoscere l’autore, il suo stile e l’impronta della saga.

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