“Fronte del cuore” – Licio Di Biase


Voto: 4 stelle / 5

“Fronte del cuore – L’amore al tempo delle trincee” è un romanzo storico di Licio Di Biase pubblicato da Vertigo nel 2022, la cui gestazione è durata sei anni. È ambientato a Pescara durante la prima guerra mondiale, quando ancora la città era divisa in Pescara e Castellamare adriatico, e racconta della storia d’amore di Antonietta e Gabriele, sviluppatasi in via epistolare.

Ringraziamo l’autore per la copia cartacea inviata in omaggio.

Di Licio Di Biase abbiamo recensito anche “Il mio Flaiano. Un satiro malinconico“.

Trama di Fronte del cuore. L’amore al tempo delle trincee

Gabriele De Marinis è il nipote diretto di Gabriele d’Annunzio. È figlio della sorella Anna d’Annunzio, scomparsa prematuramente nel 1914, ma con lo zio non ha molto contatto. La parentela illustre non gli basta infatti per evitare la chiamata alle armi.

È il 1917: Gabriele è a Pescara in licenza perché ha contratto la malaria. Rivedere la sua ex, Laura, non gli fa effetto. Ha anzi il cuore talmente sgombro, che si innamora al primo sguardo di una fanciulla ricciolina e bionda.

Lui e Antonietta si scrivono per diversi mesi, dopo questo primo sguardo. E si scrivono ancora, e ancora, e poi ancora. Si promettono amore eterno e si scambiano feticci come pegno: delle bambole, una foglia d’edera.

Alla loro vicenda personale si intrecciano la macrostoria, la microstoria e la storia locale, in un volume di quasi cinquecento pagine che alterna il narrato alla riproduzione fedele delle epistole e dei documenti d’epoca.

Riusciranno Antonietta e Gabriele a sposarsi?

Recensione

L’amore raccontato in “Fronte del cuore” è un amore di trincea, di attesa. Licio Di Biase ha ricevuto centocinquanta lettere di questa lunga corrispondenza, oggi custodita dal Museo della Lettera d’amore di Torrevecchia teatina, e ne ha scelte quarantacinque.

L’effetto è quello di un tempo altro, in cui i due innamorati si ritrovano in solitudine come in una bolla a sé stante, lontana dalla guerra, dal presente e dalla malattia. I disservizi postale, però, in quegli anni, sono stati notevoli: proprio nel 1917 si è raggiunta la media di un milione di missive smistate al giorno. Erano l’unico modo per tenersi in contatto con i famigliari, conoscerne le condizioni di salute, avere sostegno psicologico. Questo comportava ritardi nelle consegne, con conseguenti accavallamenti e attese snervanti. Interminabili.

Il dialogo amoroso non riusciva spesso ad andare oltre la comunicazione del desiderio di vedersi, di ricordi, descrizioni del tempo atmosferico, battibecchi di gelosia, e si avviluppava su sé stesso apparentemente senza speranza.

Una ragnatela in cui finiamo anche noi, catapultati in un tempo che odora di immobilità forzata, di attesa spasmodica, di impazienza.

“Tu solo io voglio, tu solo io bramo, tu solo sei tutto per me, tu mi hai magnetizzato, perciò ora sono tua, tutta tua”

L’operazione di Licio Di Biase è importante e getta un fascio di luce sulla guerra in Italia e soprattutto a Pescara: un aspetto, quest’ultimo, difficile da trovare sui libri di Storia. Il motore principale della lettura è conoscere la sorte dei due innamorati, ma non si può fare a meno di incuriosirsi di fronte agli approfondimenti storici.

La narrazione ci accompagna fino all’immediato dopoguerra. Ho trovato questa parte molto interessante, perché si sofferma su aspetti meno dibattuti e noti. Crediamo che i soldati siano stati liberi di tornare a casa, appena finita la guerra? Sbagliamo. Crediamo che ci fosse un futuro per le famiglie dei mutilati, che la ripresa fosse sostenuta dallo Stato? Sbagliamo.

“Fronte del cuore” è un romanzo che consiglio soprattutto agli appassionati di Storia, perché ameranno soffermarsi sui documenti e sulle considerazioni militari e politiche del tempo.

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