“Le parole di Sara” – Maurizio De Giovanni


Voto: 3 stelle / 5

Peccato. De Giovanni, dopo il primo romanzo su Sara, riprende gli stessi – forti –  protagonisti ma li mette in un contesto e in una trama così banale e scontata che ne depaupera la forza.


Tutti i luoghi comuni di amore, amicizia, vendetta, rimorso, rimpianto, etc sono qui squadernati nella maniera più ovvia e prevedibile possibile in Le parole di Sara.

E – ripeto – la cosa mi dispiace, perché a partire dalla protagonista, i personaggi creati dall’autore sono di una forza e di una bellezza notevoli. Sara è un personaggio che meriterebbe ben altre trame e motivazioni (si veda “Kaputt Mundi” di Ben Pastor per vedere come un personaggio a tutto sbalzo può essere protagonista di un giallo senza necessariamente ricorrere al cliché del commissario o del carabiniere).

Affrontare enigmi e omicidi in età avanzata dopo che si è visto di tutto è una trama affascinante, ma deve essere qualcosa di veramente interessante, e non il solito giochino dell’amante scomparso.

Le parole di Sara sembra quasi un romanzo scritto su commissione, insomma.

Dai, De Giovanni, puoi fare di molto meglio.

Dello stesso autore abbiamo recensito anche “Il senso del dolore“.

Cesare Gigli

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