Sozaboy di Wiwa il romanzo di formazione dello scrittore ucciso dalla Shell
Kenule Beeson Tsaro Wiwa meglio conosciuto come Ken Saro Wiwa.
Prima di parlarvi del libro, vorrei parlarvi dell’autore, perché la sua storia mi ha colpita più delle sue opere, anche se Sozaboy è un capolavoro della letteratura contemporanea.
Ken era un attivista nigeriano, appartenente all’etnia ogone, ovvero la piccola popolazione di Ogoniland sul Delta del Niger. Per molti anni ha lottato contro il disastro ambientale causato nelle sue terre dall’industria petrolchimica della Shell, cercando di dare voce a un popolo con poca cultura, che non chiedeva altro di poter continuare a vivere senza essere ucciso dall’inquinamento causato da uno sfruttamento della sua terra senza riguardi per chi la popolava.
Si laureò, cosa poco comune tra i suoi concittadini, all’università di Ibadan e da lì intraprese una carriera a tutto tondo come scrittore, poeta e produttore televisivo. Il suo documentario, che mostrava senza veli l’acqua del suo fiume ridotta in un putridume nero di pece, fece il giro il mondo e ormai il malaffare del progresso senza scrupoli che distrugge e uccide pur di aumentare gli introiti era una documentazione visibile anche al mondo civilizzato dell’occidente.
Nella sua vita, costituì l’organizzazione non violenta del M.O.S.O.P che si ribellava in modo pacifista al trivellamento fatto senza le dovute precauzioni per l’ambiente e i suoi abitanti. Così visse la sua vita, lottando con la spada dell’informazione e quando divenne troppo scomodo, la Shell pagò il corrottissimo governo nigeriano affinché fosse azzittito. I soldi, come spesso ci insegna la storia, possono comprare tutto e a caro prezzo comprarono anche il silenzio dello scrittore.
Wiwa infatti venne arrestato e impiccato nel 1995 dopo un frettoloso processo farsa che lo incolpava di un fantomatico omicidio. Dopo la sua morte, la sua organizzazione non violenta fu sostituita dalla guerriglia. I figli dello scrittore continuarono la lotta del padre e quindici anni dopo la Shell decise di pagare un patteggiamento di undicimila milioni di euro pur di non andare al processo. Meglio la pecunia che la vergogna di cui si sono macchiati.
Sozaboy è stato pubblicato nel 1985, ma tradotto e distribuito in Italia soltanto dal 2005.
La difficoltà maggiore forse si è riscontrata nella traduzione, infatti non è un libro comune, ma un libro scritto appositamente in Rotten English, ovvero l’inglese imbastardito delle colonie. Soza infatti sta per Soldier (soldato) e molti sono gli esempi in questo libro di come l’autore abbia voluto dare voce alla gente semplice del suo piccolo popolo.
Trama e commento
A narrarci la storia è Mene, un ragazzo semplice e goffo, che si rivolge in prima persona al lettore dandogli a volte del tu, altre del voi e chiedendogli anche di essere scusato per la propria ignoranza.
Mene vorrebbe semplicemente trovarsi un lavoro e sposare la sua donna con ‘più tette che anima’. Ma nel suo villaggio corre voce di un cambiamento. Si parla di un nemico da annientare, un nemico che è pronto a levare loro tutto, un nemico che vuole derubarli anche del sale. Tutti dicono la loro, ma nessuno sa di cosa parla, né chi sia questo nemico, o cosa voglia di preciso da loro.
La propaganda, come spesso accade, assoggetta i pensieri delle persone meno colte e nel paese di Mene la cultura è veramente inesistente. I ‘Soza’ iniziano a girare per i villaggi e reclutano nuovi soldati, parlano di questo nemico e neanche loro sanno di cosa stanno parlando. Mene vede il rispetto di cui nutrono i ‘Soza’ e pensa che quella potrebbe essere la carriera per lui, quella che gli farebbe guadagnare il rispetto di tutti i bizzarri personaggi del villaggio. A convincerlo è la sua ragazza con ‘più tette che anima’, promettendogli di sposarlo se lui diventasse un rispettabile ‘Sozaboy’.
Mene così si arruola e comincia la sua carriera nelle armi, senza mai capire chi è il nemico e cosa vuole da loro. Dopo che il suo plotone viene sterminato, si ritrova a combattere nelle file nemiche per salvarsi la pelle, così capisce che anche quelli non sanno il perché di quella guerra. Dopo varie peripezie riesce a scappare e si ritrova a girare per disumani campi profughi e terre devastate dalla guerra alla ricerca di sua madre e della sua amata.
Wiwa ci parla della guerra del Biafra attraverso gli occhi di un ragazzo sempliciotto, goffo e simpatico, che acquisisce nella narrazione una strana consapevolezza sull’inutilità di quel conflitto e cerca di tirarsene fuori quando ormai non c’è più nulla da fare. A incorniciare la poca cultura dei personaggi ci sono figure reali trasformate dalla popolazione in divinità malvagie come Hitla (Hitler), dove c’è chi afferma di averlo ucciso più volte senza riuscirsi, confermando così l’immortalità di una creatura che poco ha a che fare con la razza umana.
Oppure personaggi che raffigurano la stessa natura umana come Mammuswak (l’uomo deve vivere) che rappresenta l’abbietta rincorsa al proprio fine. Siamo una razza disposta a calpestare, uccidere e distruggere qualsiasi altra cosa pur di ottenere quello che vogliamo.
Sozaboy è un incredibile romanzo che ci mostra gli orrori della guerra, commuovendoci e riuscendo anche a strapparci una risata di tanto in tanto. Un libro che non ha bisogno di nessuna parafrasi, data la natura semplice dei personaggi e del linguaggio da loro usato. Un libro che ci mostra come le menti più ignoranti siano le più facili da manipolare, innescando in loro dubbi e colpevoli inesistenti. Un libro che in questo periodo e contesto storico si dovrebbe riscoprire e ci potrebbe far riflettere.
Sicuramente consigliatissimo!
Silvia