“Sono nato così, ma non ditelo in giro” – Mattia Muratore


Voto: 4 stelle / 5

Il libro autobiografico “Sono nato così, ma non ditelo in giro” di Mattia Muratore è stato pubblicato nel gennaio 2022 da Chiarelettere. L’autore, avvocato presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, amante dello sport, pratica l’hockey su carrozzina elettrica; con la nazionale, ha vinto il campionato mondiale.
E’ una storia sorprendente, raccontata con la massima dose di ironia, sulla quotidianità di una persona nata con una grave forma di disabilità.

Trama di Sono nato così, ma non ditelo in giro

Diviso in una serie di racconti, il libro ripercorre tratti di vita, non esattamente in ordine cronologico e assolutamente non in modo politicamente corretto.
Mattia è nato con l’osteogenesi, malattia genetica rara la cui caratteristica sono le ossa fragili. Basta un nonnulla (anche uno starnuto) e le fratture si sommano.

“La prima cosa che arriva non è il dolore. E’ il rumore. Secco come la punta di una matita che si spezza magari quando sei più concentrato a disegnare la tua vita. Siamo gli uomini di vetro, quelli che dovrebbero andare in giro con la scritta “Fragile” sulla schiena ma che viaggiano con un centinaio di fratture all’attivo”.

La malattia non ha impedito a Mattia di fare più esperienze possibili, in un turbinio di aspettative, progetti, spirito d’indipendenza, a volte anche di illusioni. Facendo i conti con il dolore, con i periodi in cui l’autonomia, rincorsa sempre con ostinazione, dovrà essere accantonata, ma poi …via incontro a un’altra dose di vita“. Rivendicando i diritti con consapevole strafottenza.

Recensione

Quando Mattia Muratore è venuto a presentare il suo libro presso un’associazione del Comune in cui abito, sono andata ad ascoltarlo. Non conoscevo niente di lui; avevo visto soltanto la copertina del suo libro con la foto (una persona disabile butta la sua identità in faccia a chi ascolta) di un bambino. L’immagine rappresenta l’autore da piccolo, posto, come su un trono, sopra un’enorme sedia a rotelle, il microfono in mano e il braccino alzato a incrementare, come non bastasse, l’idea di sicurezza e fierezza.
Devo dire che è stata un’ora di coinvolgimento dissacrante e toccante, di emozioni e risate a non finire.

“La vita complicata che un disabile è costretto a vivere alle prese con ogni tipo di difficoltà quotidiana, lo porta a un bivio: o si arrende oppure tira fuori gli artigli e inizia a lottare sviluppando forza morale, determinazione e cazzutaggine”.

Implacabile e sarcastico, l’autore racconta riti di passaggio o la semplice quotidianità. Sono pennellate di vita pulsante, con immagini che escono con forza dalle pagine, attraverso l’irrompere di un linguaggio deciso.

Viene sbaragliata ogni credenza che vorrebbe il mondo della disabilità pervaso da bontà incondizionata.

Tesa e veloce la scrittura, così veloce che, terminato il libro, si vorrebbe continuarne la lettura. Consigliato: un libro che fa riflettere, ricorda il dovere del rispetto, regala speranza, divertendo come non ci si potrebbe nemmeno immaginare.

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