“Storie della buonanotte per bambine ribelli” – Favilli e Cavallo


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Non tutti i libri che lasciano un segno sono romanzi. Qui abbiamo un caso lampante di come spesso siano tante storie, non una sola, a poter insegnare qualcosa di importante. Storie vere. Certamente molti di voi conosceranno Storie della buonanotte per bambine ribelli, realizzato da Elena Favilli e Francesca Cavallo per la Mondadori.


Ma chi sono, infine, queste bambine ribelli?

Alcune di loro sono molto famose, altre meno, ma comunque tutte hanno una cosa in comune, a parte l’essere donne: non hanno mai avuto paura di essere loro stesse, a prescindere dall’epoca storica in cui vivevano.

Già, perché lo sappiamo, la vita per i nati di sesso femminile è sempre stata tutt’altro che facile. In molti Paesi addirittura l’avere una figlia era considerato un terribile disonore, uno scandalo che macchiava il buon nome della famiglia e gettava discredito soprattutto sul padre, colui che doveva assicurare il proseguire della sua dinastia.

storie della buonanotte per bambine ribelli

Ebbene, queste bambine ribelli spesso hanno avuto molte più difficoltà di quanto possiamo mai immaginare (un esempio su tutte Harriet Tubman, vissuta tra il 1822 e il 1913, ex schiava di colore che riuscì a fuggire e da allora si impegnò ad aiutare altri schiavi come lei) ma non hanno mai arretrato davanti agli ostacoli, e spesso sono riuscite a superarli. Per questo quindi questo libro, realizzato grazie ad una campagna di crowfunding: per insegnare alle bambine che non sono meno dei coetanei maschi, e che se lo vogliono possono davvero diventare tutto ciò che desiderano. Come Amelia Earhart, una delle prime donne aviatrici. O, andando ancora più indietro nel tempo Artemisia Gentileschi, vittima di ciò che oggi chiameremmo un caso di malagiustizia ma pittrice divina, come e forse più del padre.

Dunque il consiglio è: leggete Storie della buonanotte per bambine ribelli e fatelo leggere alle vostre bambine. Ma anche ai bambini, perché no?

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