“Testimoni sepolti” – Michele Rondelli


Voto: 5 stelle / 5

“Testimoni sepolti” è un giallo di Michele Rondelli pubblicato da Ianieri edizioni a marzo 2022 nella collana Le dalie nere. E’ la storia di una grave tragedia realmente accaduta nell’estate del 1916 a Casteltermini; nel romanzo il paese è ribattezzato Calarmena. Il testo gode della prefazione di Michele Guardì e lo scorso luglio ha ricevuto il Premio Speciale per la Narrativa nell’edizione 2022 del “Premio Alessio di Giovanni”. 

Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea ricevuta in omaggio.

Trama di Testimoni sepolti

Un’esplosione in una miniera costa la vita a novanta operai, anzi ottantanove perché lui, Vincenzo sopravvive ben tredici giorni sepolto vivo prima di riuscire miracolosamente a risalire la china e tornare nel mondo dei vivi. 

Tra intrecci, manipolazioni, giochi di potere ci si chiede se la tragedia non potesse essere evitata? Riuscirà il cronista Ruggero De Robertis a ricomporre il puzzle? 

Una storia, i cui contorni sembrano così nitidi fin dalle prime battute da portare inevitabilmente a sospettare che ci sia dell’altro e che il peggio debba ancora venire.

La verità viene a galla, succede sempre, presto o tardi. È davvero un bene o quando non serve a restituire il mal tolto, è inutile e porta con sé soltanto dolore? 

Essa talvolta, la verità intendo, è vestita di inverosimiglianza e questo è il più grave torto che possa subire. Per quanto vera, se inverosimile e senza prove, essa non avrà riscontri e seppure riuscisse ad insinuare il dubbio, sarà  comunque destinata a restare una storia che si mormora a bassa voce, di nascosto e temendo ritorsioni.

Recensione

Con questi presupposti chi trama nell’ombra ha vita facile. Nonostante dissemini qua e là piccoli indizi o qualche errore di valutazione, nulla ne ostacola davvero la corsa. È come un ragno che abilmente tessa la sua tela intorno a prede vive che se si agitano, non fanno altro altro che stringere meglio e prima i fili intorno alla propria testa. 

E’ così che un puparo abile, spregiudicato e dall’intelligenza sopraffina muoverà i suoi pupi. Ognuno recita la parte che un copione meticolosamente scritto gli ha assegnato. La strada è tracciata, impossibile imboccarne altre. 

Un libro che invita alla riflessione sull’eterna dicotomia tra bene e male. Inutile girarci intorno, c’è chi nasce incudine e chi martello. Chi sarà destinato a lottare tutta la vita per conquistarsi anche il diritto di respirare, e chi scaltramente, avrà la facoltà di disporre della vita, della morte e del lavoro altrui. Il prezzo da pagare è non avere scrupoli. E, in effetti, non tutti gli esseri umani ne hanno!

La scrittura è trascinante, i numerosi vocaboli dialettali non disturbano la lettura anzi aggiungono quel qualcosa che non saprei definire. Come fosse una spezia a una pietanza già succulenta. 

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