“The help” è un romanzo che non invecchierà mai e dai personaggi indimenticabili. Lo ha scritto Kathryn Stockett nel 2009 ed è arrivato in Italia tramite Mondadori. Dal 2011 è anche un film, che è valso il premio Oscar a Octavia Spencer come miglior attrice non protagonista nei panni di Minny Jackson.
Trama di The Help
Il romanzo procede alternando le voci delle tre protagoniste, in prima persona: Aibileen, Minny e Miss Skeeter. Le prime due sono donne afroamericane a servizio dello stesso gruppo di bianche a Jackson, Mississippi; la terza è un’aspirante giornalista che quel gruppo di bianche lo frequenta.
Il romanzo inizia facendoci sbirciare nelle vite delle due domestiche, che risentono molto della discriminazione razziale e dell’ipocrisia di quei bianchi che non riescono a immaginare una società integrata.
La storia prosegue con un progetto di Miss Skeeter: raccogliere almeno dodici testimonianze in cui vengano smascherate le ipocrisie dei rapporti fra bianchi e neri, ma raccontati anche i buoni esempi di convivenza civile. Detta così sembra facile… ma gli anni tra il 1962 e il 1963 sono caldissimi, in termini di rivendicazione di diritti civili, e pericolosi. Chi accetterà il rischio di venire riconosciuta?
Recensione
Ho rimandato a lungo la lettura di “The Help”, che nonostante abbia la sua età è entrato fra le mie conoscenze solo da pochi anni. Acquistato quasi subito perché sapevo che l’argomento mi avrebbe interessata da vicino, mi trasmetteva un po’ di soggezione per la lunghezza (supera le 500 pagine) e la complessità. Immaginavo che la presenza di più personaggi mi avrebbe tenuta impegnata per un po’.
Avevo ragione. Ma è stato un impegno bellissimo.
La lettura procede davvero spedita e i personaggi sono disegnati in tutta la loro viva tridimensionalità.
Lo stile di Kathryn Stockett è brillante. Grazie all’utilizzo della prima persona e dei pensieri irriverenti tocca picchi tragicomici, indispensabili per non soffocare in un ambiente contraddittorio come quello descritto.
Voglio spendere qualche parola per un personaggio al margine che mi ha colpito molto. Si tratta di Miss Celia, che assume Minny al suo servizio anche per imparare a cucinare. Miss Celia è una donna fragile e genuina, un po’ svampita forse, ma è la più pura di tutte perché è l’unica che non vede confini. Non li vede tra i bianchi e i neri e non li vede nemmeno tra bianchi e bianchi, perché non sa spiegarsi la scarsa accoglienza della Lega femminile nei suoi confronti. Inoltre, quando la conosciamo meglio scopriamo che Miss Celia subisce indifesa il profondo peso della collettività: essendo una donna sconfinata, confonde le aspettative degli altri con le reali possibilità.
Partendo da Miss Celia iniziamo a comprendere la vera ossatura del romanzo. Sarebbe banale definirlo un libro sulle diversità e sull’integrazione. “The Help” è un libro contro le apparenze, una storia che esplora le ipocrisie e le contraddizioni, in cui i colori presto si invertono. Il bianco si sporca mano a mano che scopriamo i lati nascosti dei personaggi, mentre il nero diventa sempre più lucido, assumendo valori positivi e genuini. È una storia che mi ha entusiasmato fino alla fine e che consiglio a tutti.